Una banca dati centralizzata
Il 25 gennaio la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo (LIBE) si è pronunciata sulla proposta di istituire un sistema europeo di informazione sui casellari giudiziari in riferimento ai cittadini di paesi terzi. Si tratta di una banca dati centralizzata dell'UE contenente i dati relativi all’identità di cittadini di paesi terzi condannati in uno stato membro.
Ciò consentirà alle autorità nazionali di conoscere quali Stati membri sono in possesso di informazioni su precedenti condanne di cittadini di paesi terzi e consentirà loro di ottenerle o prenderne visione.
Il rapporto della Commissione LIBE diventerà la posizione del Parlamento nelle trattative con il Consiglio.
Immagini di volti e impronte digitali
La Commissione LIBE si è espressa a favore dell’inserimento delle impronte digitali nella banca dati solo se questo è già previsto dalla legislazione nazionale (emendamento 28), mentre la proposta della Commissione e la posizione del Consiglio prevedono di rendere obbligatoria la raccolta e il deposito delle impronte digitali per tutti i reati. Una disposizione analoga è stata inserita dalla Commissione LIBE in relazione alle immagini dei volti, sebbene queste siano facoltative sia nella proposta della Commissione che nella posizione del Consiglio.
Il Parlamento e il Consiglio sono entrambi contrari alla definizione proposta dalla Commissione di “cittadini di paesi terzi” (emendamento 23), che porterebbe all'inclusione nella banca dati sia di coloro che sono titolari della cittadinanza UE che non UE, qualora la persona in questione sia stata condannata in uno stato membro dell'UE. Tuttavia, i dati relativi a tali individui sono già disponibili attraverso l'ECRIS decentralizzato, una rete che ospita tutti i sistemi di casellari giudiziari di tutti gli Stati membri.
Vedi : Council's general approach(Council document 15102/17, pdf) e la Commission's proposal(COM(2017) 344 final, pdf)
Fonte: Statewatch