All'inizio dell'anno il Bulgarian Helsinki Committee (BHC) ha chiesto al Procuratore Generale bulgaro, Sotir Tsatsarvo e al Procuratore Distrettuale di Sofia, Hristo Dinev, di fornire informazioni ai sensi della Legge sull'Accesso alle Informazioni Pubbliche (APIA).
La richiesta di dati riguardava le morti avvenute a marzo e aprile 2015 di persone che si presume abbiano subito pestaggi da parte delle forze di polizia, oltre al caso di una persona morta nel cortile del Tribunale Distrettuale di Sofia a novembre dopo essere stata sottoposta a custodia. BHC ha chiesto informazioni per sapere se sui casi erano state aperte delle indagini.
Rifiuti
Sia l'Ufficio del Procuratore Distrettuale di Sofia (SDP) che l'Ufficio del Procuratore della Suprema Cassazione (SCP) si sono rifiutati di fornire le informazioni richieste, nonostante si trattasse di “informazioni pubbliche” ai sensi dell'APIA – riguardanti la sfera pubblica bulgara e che avrebbero consentito ai cittadini di comprendere il funzionamento delle istituzioni.
I rifiuti di fornire le informazioni richieste sono ingiustificati e contrari alla legge perché la procura non ha fornito alcuna valida ragione a giustificare le sue decisioni.
In entrambi i casi, BHC voleva ottenere informazioni non sui materiali relativi alle indagini preliminari, come affermato nei rifiuti di SDP e SCP, ma sul fatto che tali indagini fossero state avviate o meno. Fino allo scorso anno BHC aveva ottenuto informazioni simili dalla procura in merito a questioni identiche e la procura stessa pubblicava regolarmente questi dati sul suo sito e distribuiva comunicati stampa su specifici casi.
"Ciò che è allarmante riguardo ai rifiuti di SDP e SCP è il fatto che sono arrivati immediatamente dopo le modifiche all'APIA di gennaio 2016, volte in particolare a rendere le attività degli apparati statali e delle istituzioni più trasparenti e di facile accesso per i cittadini. Tali rifiuti inoltre sono arrivati proprio a seguito dell'interruzione della pubblicazione sui loro siti di rapporti annuali sulle attività svolte e in corso. Così ora i cittadini non hanno più libero accesso,” ha dichiarato il legale di BHC, Adela Kachaunova, che rappresenta l'organizzazione in entrambi i ricorsi.
“Questo fa nascere il sospetto di un occultamento sistematico delle informazioni al pubblico, il che è contrario alla legge,” ha aggiunto. E' cruciale per la società sapere quali azioni siano state intraprese dalla procura per chiarire le ragioni di queste morti.
Trasparenza
La posizione dell'organizzazione è che questo tipo di informazioni non possa restare nascosto al pubblico, in quanto parte fondamentale delle attività della procura. Per anni, BHC ha monitorato l'uso eccessivo della forza da parte della polizia, in quanto problema sistematico in Bulgaria, per il quale lo stato ha ricevuto numerose condanne dalla Corte Europea dei Diritti Umani.
Le attività di tutti gli organismi statali, compresa la procura, devono essere caratterizzate da trasparenza, perché questa attività è realizzata proprio negli interessi dei cittadini e della società nel suo complesso.