I coffee shop che vendono cannabis vivono tempi difficili in Olanda: il loro numero si riduce per via di nuove regole burocratiche che rendono la loro gestione giornaliera più complicata. Il coffee shop WOW, di Amsterdam, ne è un esempio: la sua distanza dalla scuola più vicina è pari a 241 metri, appena nove metri in meno di quanto richiesto dalla legge introdotta nel 2008. Di conseguenza, il Comune ha ordinato al coffee shop di chiudere durante l'orario scolastico. Più di 40 coffee shop hanno dovuto chiudere ad Amsterdam proprio per questa legge. Molti giornalisti e politici di altri paesi tendono ad interpretare questi cambiamenti come segnali del fallimento della “politica liberale olandese sulla cannabis,” usandoli come argomento contro la riforma della droga in generale: “Come potete vedere, perfino l'Olanda ha realizzato che il suo approccio è stato un fallimento.”
La realtà, come sempre, è molto più complessa. Assistiamo ad una svolta conservativa-populista nella politica olandese, così come in molti altri paesi europei. Ma questo non significa che il modello di politica olandese sulla droga sia un fallimento – finora ha dimostrato di essere più efficace rispetto alle politiche punitive adottate da altri paesi europei, per non citare la “Guerra alla droga” negli Stati Uniti. L'uso di cannabis in Olanda non è balzato alle stelle, bensì è rimasto stabile; ancor più significativo, le morti e le malattie connesse all'uso di droghe sono meno diffuse che in molti paesi con leggi restrittive. Queste le conclusioni del report prodotto da Open Society Foundations, redatto da due ricercatori eccellenti, Jean-Paul Grund and Joost Breksema.
Abbiamo anche prove che i problemi connessi ai coffee shop, come il turismo della droga, sono correlati al proibizionismo e non alla regolamentazione legale (la coltivazione di cannabis su larga scala è tuttora illegale e questo crea problemi di clandestinità). Le recenti misure per limitare la vendita legale di cannabis non hanno dato prova di efficacia nel ridurre i danni, ma hanno soltanto alimentato il mercato nero. La soluzione reale a problemi come il turismo della droga e la criminalità organizzata è invece la creazione di un mercato legale e regolamentato della cannabis nell'Unione Europea.
Testo: Peter Sarosi
Video: Istvan Gábor Takács