La sentenza del 6 ottobre della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sul caso Schrems (sul diritto alla privacy su Facebook) ha confermato l’approccio della Commissione che intende rivedere l’accordo Safe Harbour con gli Stati Uniti per garantire un maggior livello di protezione dei dati.
Il 15 ottobre il vice-presidente Andrus Ansip e i Commissari Günther Oettinger e Věra Jourová hanno incontrato i rappresentanti del commercio e dell’industria ed è stata loro chiesta un’interpretazione più chiara e uniforme della sentenza, oltre a maggior chiarezza sugli strumenti che si potrebbero utilizzare per trasferire i dati.
La Commissione ha pubblicato il 6 novembre delle linee guida sulle possibilità di trasferimento transatlantico di dati peraiutare le imprese a conformarsi alla sentenza e ad utilizzare gli strumenti alternativi per il trasferimento, laddove disponibili.
Tutele sui flussi di dati
La Commissione si adopererà anche per finalizzare i negoziati per creare un quadro rinnovato e solido per il trasferimento transatlantico di dati personali, che soddisfi i requisiti indicati nella sentenza della Corte, in particolare per quanto riguarda le limitazioni e le tutele sull’accesso ai dati personali da parte delle autorità pubbliche statunitensi.
Il vice-presidente Ansip, responsabile del Mercato Unico Digitale, ha dichiarato:
“L’UE e gli USA rappresentano l’uno per l’altra il partner commercialmente più importante. I flussi di dati tra i nostri continenti sono essenziali per le persone e il commercio. Se esistono degli strumenti alternativi, una nuova cornice più sicura è la soluzione migliore per proteggere i nostri cittadini e ridurre la burocrazia per le imprese, soprattutto le start-up.”
L’obiettivo della Commissione è di concludere questi negoziati entro tre mesi.
Un utile elenco di FAQ sui trasferimenti transatlantici di dati è disponibile qui.