Le chiese in Olanda al momento ricevono automaticamente i dati personale di oltre 5 milioni di cittadini olandesi che siano stati registrati in qualunque momento da una chiesa. Chiunque cambi casa riceve una lettera dalla chiesa del posto – spesso con allegati i dettagli di pagamento.
“Questa situazione è spiacevole e non può essere più tollerata”, ha dichiarato il direttore di Privacy First, Vincent Böhre. “Il governo vuole che i cittadini mantengano il controllo sui propri dati personali. A nostro parere, questo significa che un individuo deve esprimere il suo consenso affinché i suoi dati vengano condivisi con le istituzioni ecclesiastiche”.
Nel 2016 l'intera Camera dei Rappresentanti – con l'eccezione dei partiti cristiani – ha sostenuto la mozione dei D66 (liberal-socialisti) per non condividere automaticamente i dati personali con le chiese. L'ex ministro degli affari interni Plasterk aveva deciso di applicare tale scelta dall'inizio del 2018.
Transizione
Ma il nuovo governo ha ribaltato tale decisione. Sotto pressione dei partiti della coalizione CDA e ChristenUnie, si è concordato di applicare un “accordo di transizione” alle organizzazioni ecclesiastiche. Nella pratica, questo significa che non cambierà nulla al momento. “La strutturazione dell'accordo di transizione deve ancora essere negoziata”, ha dichiarato il portavoce del Ministero dell'Interno.
Secondo Privacy First, occorre porre fine a questa politica il prima possibile, poiché il 25 maggio entrerà in vigore una normativa europea sulla privacy più rigida. “L'attuale politica di tolleranza nei confronti delle chiese deve finire”, ha dichiarato Böhre. “Mantenere in vita un'amministrazione per i gruppi religiosi non è un compito del governo”.
Database
Le modifiche che avvengono presso i Servizi Municipali di Base (GBA) vengono ora automaticamente trasmesse alle chiese. Questo non avviene solo quando le persone cambiano casa ma anche in caso di matrimoni, divorzi, nascite e decessi. Il database della chiesta – SILA – contiene i dati personali di oltre 5 milioni di cittadini olandesi. Chi non vuole più ricevere email dalla chiesa deve disiscriversi.
Nel 2016 il partito della coalizione VVD ha espresso una forte opposizione alla condivisione di dati personali con le chiese all'interno della Camera dei Rappresentanti. Il partito ha paragonato lo scambio di dati con la situazione in cui il governo turno riceve gli indirizzi dei cittadini turco-olandesi per inviare loro suggerimenti di voto.
Fonte: Algemeen Dagblad