"I programmi di sorveglianza segreta, massiccia e indiscriminata non sono conformi alla legge europea sui diritti umani" e non sono giustificati da minacce di terrorismo, sostiene in una relazione Nils Muižnieks, commissario per i diritti umani presso il Consiglio d'Europa. Chiede ai paesi di introdurre più trasparenza e controllo nella raccolta di dati e di interrompere lo scambio informale. La relazione fa seguito alla recente sentenza nel Regno Unito secondo cui tali programmi sono conformi agli standard dei diritti umani, decisione criticata dalle organizzazioni della società civile.