Il 12 settembre l'intero Parlamento Europeo voterà un nuovo regolamento sul copyright nell'UE che potrebbe avere gravi conseguenze sulla libertà su internet in Europa.
A luglio, la maggioranza dei membri del Parlamento Europeo ha votato contro una bozza della direttiva che avrebbe limitato significativamente la libertà di parola online, distorcendo l'equilibrio tra i diritti delle persone online e i diritti dei titolari di copyright come le grandi case discografiche e gli studi cinematografici.
La versione votata a luglio avrebbe costretto piattaforme di social media come YouTube e Facebook ad installare dei filtri di upload per segnalare qualunque contenuto che potrebbe – potrebbe – contenere materiale protetto da copyright e bloccarne la pubblicazione online.
Il prossimo voto
Ora, tutti i 751 membri del Parlamento Europeo (MEPs) hanno l'opportunità di approvare un regolamento sul diritto d'autore che bilanci adeguatamente i diritti dei titolari di copyright con i diritti delle persone, in particolare la loro libertà di parola e la privacy su internet.
Gli europarlamentari prenderanno una decisione che ha implicazioni enormi per tutti noi: quali tipi di garanzie saranno previste per proteggere il nostro diritto ad accedere e a condividere informazioni su internet, piuttosto che evitare di monitorare la nostra attività online. Liberties continua a temere che proposte analoghe a quelle votate a luglio vengano nuovamente presentate durante il dibattito.
Le gigantesche società di internet hanno compiuto sforzi enormi per fare pressione affinché si arrivasse a un regolamento che le assolvesse dalla responsabilità legale sui contenuti generati dagli utenti e consentisse loro di massimizzare i profitti; l'industria della musica, con il suo gruppo di lobbisti, vuole assicurarsi di ottenere una fetta di profitti generati dai contenuti che possiede.
E poi ci sono le persone, gli utenti di internet di tutti i giorni che amano avere la libertà di condividere e guardare gli articoli di notizie e i video amatoriali, creare meme e giocare ai videogames online. Noi di Liberties ci concentriamo sulle persone e lottiamo per le loro libertà, perché queste spesso vengono trascurate quando sono in gioco gli interessi delle grandi aziende.
Cosa chiede Liberties
Non c'è niente di sbagliato se i titolari di diritti d'autore rivendicano una giusta quota dei profitti generati dall'utilizzo dei loro contenuti. Ma la protezione del copyright non deve avvenire a spese dei diritti delle persone – possiamo avere un regolamento sul copyright che protegga al contempo i diritti dei titolari di copyright e i diritti fondamentali delle persone.
Per ottenere questo risultato, Liberties propone di inserire sei garanzie nella nuova direttiva sul copyright. Proteggere la libertà di parola dovrebbe essere fondamentale e una delle sei garanzie riguarda l'eliminazione dei filtri di upload, poiché prescrivere di installare un sistema di pre-filtraggio viola la libertà di parola.
Liberties ritiene inoltre che il regolamento sul copyright debba prevedere forti garanzie di trasparenza, mai previste nella legislazione europea sul tema. Le piattaforme prendono decisioni che incidono direttamente sulla nostra libertà di parola, come bloccare o rimuovere contenuti, senza trasparenza e responsabilità.
Se un nostro contenuto viene bloccato, dovremmo essere informati sul perché e su come possiamo fare reclamo. L'UE deve prevedere un meccanismo legale gratuito per dirimere le controversie fra gli utenti, i titolari di diritti d'autore e le piattaforme internet.
Liberties chiede inoltre un nuovo regime di copyright che tenga il passo con la tecnologia. La tecnologia evolve, così come i contenuti che consumiamo. Carichiamo video amatoriali rivolti solo a una manciata di persone, condividiamo foto anziché inviare cartoline. La probabilità di raggiungere miliardi di persone su internet esiste solo in principio, la realtà è molto differente. (Se sai come farlo, faccelo sapere. Passiamo ore infinite a lavorare sul modo migliore per raggiungere il nostro pubblico). Lo stesso internet non dovrebbe essere considerato uno spazio pubblico infinito. Dovremmo iniziare a pensare ad un nuovo sistema in cui un numero limitato di utenti viene considerato uno spazio di uso privato.
I membri del Parlamento Europeo dovrebbero anche riconsiderare il sistema usato per rimuovere il materiale protetto da diritto d'autore. L'articolo 13 non prevede garanzie contro la rimozione immotivata di contenuti generati dagli utenti. L'UE dovrebbe creare un incentivo incentrato sulla libertà di parola oltre che sulla protezione del copyright. Se i titolari di diritti d'autore e le piattaforme fossero responsabili della cancellazione di contenuti legali generati dagli utenti, questo cambierebbe il loro atteggiamento e la libertà di parola sarebbe protetta in maniera più efficace.
Abbiamo meno di tre settimane per convincere i membri del Parlamento a votare a favore della persone. Aderisci alla nostra campagna adesso e aiutaci a difendere la libertà di parola su internet.
Se vuoi supportare la libertà di espressione online, segui sul nostro sito e sui nostri social le prossime azioni e i prossimi passi.
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