Sono appena stati annunciati i vincitori dell'edizione 2017 del premio belga "Big Brother Awards", organizzato dalla Liga voor Mensenrechten (LVM). Il Premio della Giuria è andato all’ "Hacking di stato", ovvero alla tendenza crescente negli Stati membri dell'UE a sviluppare e utilizzare malware per spiare i propri cittadini. Questi software insidiosi vengono installati sul dispositivo elettronico di un sospetto - come un cellulare, computer o tablet - per accedere a tutti i suoi messaggi, foto, video e altri dati personali. In altre parole, questa tendenza ha legalizzato la forma più invadente di spionaggio governativo.

I pericoli dell’hacking di stato

Come l'EDRi (European Digital Rights) ha sottolineato nella nota con cui ha nominato l’hacking governativo per il premio, l'uso delle falle di sicurezza dei programmi informatici con l’obiettivo di ridurre la criminalità ci porta, paradossalmente, a creare più insicurezza rendendo “i nostri dati personali più vulnerabili ai cyber-attacchi".

Il Premio del Pubblico è stato assegnato alle telecamere ANPR (Automatic Number Plate Recognition per ilriconoscimento automatico delle targhe) su nomina della piattaforma DataPanki:

"Con il pretesto di combattere il terrorismo, la criminalità organizzata e il traffico stradale, viene intessuta una "ragnatela tecnologica" che offre l’opportunità senza precedenti di tracciare ogni singolo cittadino. Non è in ballo solo la nostra sicurezza: anche molti altri dati vengono raccolti. Attraverso il monitoraggio e il filtraggio in tempo reale sta per attuarsi il completo controllo dei nostri movimenti[...] Tutto questo sta succedendo come se fosse la cosa più naturale del mondo, senza alcuna significativa discussione pubblica e per mezzo di una legislazione tradizionalmente in ritardo su questi temi.”

Nominata la legislazione in materia di indagini

La Lega dei Diritti Umani, organizzazione belga membro di Liberties, ha espresso la sua nomina per la legge nazionale sui metodi speciali di indagine. Questa legge modifica il quadro giuridico di riferimento e incorpora nuove tecniche di indagine e di raccolta dati della polizia. Per lo meno questa legge chiarisce il quadro giuridico e offre strumenti utili alle forze di polizia per combattere il terrorismo.

Tuttavia, la legge solleva anche alcune preoccupazioni. Innanzitutto, per quanto riguarda la privacy, mina il tradizionale regime di garanzia preposto alla tutela della proporzionalità nelle procedure del codice di procedura penale. In secondo luogo, per quanto riguarda la separazione dei poteri, la nuova legge incrementa il passaggio di potere dal giudice investigativo (che è responsabile del controllo indipendente sulle prove) verso il pubblico ministero (che non possiede garanzie di indipendenza).

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