La Conferenza biennale Internazionale sulla Riforma della Politiche anti-Droga, organizzata dall'Alleanza per le Politiche sulle Droghe (DPA), ha sempre occupato un posto speciale nel mio cuore. La prima volta che ho partecipato ad una conferenza DPA – grazie ad una borsa di studio presso la Open Society Foundations – è stata nel New Jersey, nel 2003.
Forse è stato anche l'interesse da studioso che mi ha fatto avvicinare al mondo della riforma delle politiche anti-droga – ma è stato soprattutto il legame con la giustizia sociale e con la libertà personale ad attrarmi.
Non avevo mai realizzato prima in quanti modi la cosiddetta Guerra alla Droga colpisce comunità vulnerabili e rovina vite in tutto il mondo, attraverso la discriminazione razziale, l'incarcerazione di massa, l'esclusione sociale, le epidemie globali di HIV ed epatite C, le morti per overdose e i reati violenti.
Libertà e giustizia sociale per tutti
Sono giunto alla conclusione che la maggior parte dei danni che prima avevo attribuito all'uso della droga in sé, dovrebbero invece più propriamente essere attribuiti alle politiche punitive contro la droga.
Mi sono reso conto dell'insensatezza di politiche che cercano di eliminare comportamenti umani vecchi quanto la civiltà – e ho imparato che esistono strategie alternative di riduzione del danno per trattare questi comportamenti rischiosi.
Questo movimento è prima di tutto sulla libertà e la giustizia sociale – per tutti. Spero che la prossima conferenza DPA sarà celebrata con ancora maggior successo – ma anche più inclusione e apertura ai problemi di coloro che si sentono lasciati indietro.
Peter Sarosi
Video: Istvan Gabor Takacs e
Peter Sarosi