La Romania è attraversata da uno sviluppo tecnologico rapido ed importante, ma che non può avvenire senza rispettare e proteggere i diritti degli utenti. Sotto Ceauşescu i rumeni erano costretti a registrare alla Polizia tutte le macchine da scrivere. Oggi il Governo vuole che i rumeni registrino tutte le carte SIM pre-pagate e tutto il traffico che passa attraverso gli hotspot Wi-Fi pubblici gratuiti.

Solo un mese dopo la decisione della Corte di giustizia che dichiarava nulla la direttiva sulla archiviazione dei dati, il Governo rumeno ha preso tre decisioni per proseguire, e estendere, la sorveglianza di massa:

• ignorando la decisione della Corte di giustizia e mantenendo in vigore la legge 82/2012, motivo per cui oggi la conservazione dei dati deve essere eseguita in ogni caso.
• adottando, senza alcuna consultazione pubblica, una legge che impone la registrazione di tutti gli utenti di carte SIM prepagate (costringendo anche gli attuali 12 milioni di utenti ad inviare i propri dati personali entro sei mesi, pena la disconnessione). Fatto ancora più eclatante se si pensa che questo è il quarto tentativo dal 2011.
• chiedendo ai gestori di hotspot Wi-Fi pubblici e gratuiti di identificare i propri utenti.
• adottando, senza alcuna consultazione pubblica, una nuova legge che dà ai funzionari di stato il potere di accedere ai dati di qualsiasi sistema informatico senza nessun ordine del tribunale, compreso il vostro computer, al fine di "avere accesso ai dati li archiviati".

I firmatari di questa petizione, i partecipanti alla conferenza Coliberator di Fundatia Ceata, e molte altre persone ed organizzazioni che sostengono questa protesta, chiedono al Governo rumeno e alle istituzioni pubbliche di rispettare il diritto alla privacy dei cittadini.

Per questo i firmatari:

1. Ricordano a tutti che la privacy è un diritto umano fondamentale, indispensabile per l'esistenza e la sopravvivenza delle società democratiche. E' essenziale per la dignità umana e rafforza gli altri diritti, come la libertà di espressione e di informazione, e la libertà di associazione, ed è riconosciuta dal diritto internazionale dei diritti umani. Attività che limitano il diritto alla privacy, inclusa la sorveglianza elettronica, sono giustificate solo quando prescritte dalla legge, quando necessarie per raggiungere uno scopo legittimo, e quando sono proporzionate allo scopo perseguito. (Principi internazionali sull'applicazione dei diritti dell'uomo alla sorveglianza delle comunicazioni).
2. Esigono l'immediata bocciatura da parte del Parlamento, ed il ritiro da parte del Governo, delle proposte di legge di cui sopra che violano il diritto alla privacy dei cittadini rumeni.
3. Chiedono la rapida abrogazione della legge sulla conservazione dei dati, al fine di rispettare la decisione della Corte di giustizia.
4. Sottolineano che qualsiasi futura azione del Governo che potrebbe influenzare il diritto alla privacy o altri diritti fondamentali debba essere redatta e adottata solo dopo aver soddisfatto i requisiti di trasparenza previsti dalla legge 52/2003, dopo una valutazione completa dell'impatto sui diritti umani e dopo un parere obbligatorio dal Garante rumeno per la protezione dei dati.

Firma qui la petizione!