• Sfera privata. I diritti umani ci garantiscono il controllo del nostro spazio e della nostra libertà e ci proteggono dall'ingerenza da parte delle autorità. Per esempio, il diritto alla privacy, il diritto alla proprietà, il diritto alla libertà.
• Sfera pubblica. I diritti umani ci garantiscono una voce in capitolo su come viene gestita la nostra società. Per esempio, il diritto di voto, il diritto di parola o il diritto di manifestare.
• Sfera lavorativa. I diritti umani ci tutelano dallo sfruttamento o dalla violenza nei luoghi di lavoro. Per esempio, il diritto a condizioni di lavoro sicure e alle ferie retribuite.
• Qualità della vita. I diritti umani proteggono i nostri bisogni materiali minimi e ci danno l'opportunità di sviluppare le nostre capacità e dare un contributo alla società. Per esempio, il diritto alla salute, all'istruzione o alla cultura.

I diritti umani non danno ad una persona il diritto di fare tutto ciò che vuole. I diritti di ogni persona devono essere bilanciati da quelli di tutti gli altri. Per esempio, il tuo diritto di parola non ti autorizza a cantare “I want you back” dei Jackson 5 a squarciagola davanti alla casa del/della tuo/a ex nel cuore della notte. Anche se sei convinto che il tuo omaggio al giovane Michael lo/la farà render conto di come abbia sbagliato nel lasciarti – lui/lei ha il diritto alla privacy, e così i suoi vicini. Quindi, scrivilo in una lettera.

Da dove arrivano i diritti umani?

Le idee alla base dei diritti umani non sono nuove. La maggior parte di esse si trovano nelle vecchie opere filosofiche e in molte religioni. In poche parole, i diritti umani sono una risposta ai perenni interrogativi che gli esseri umani si pongono da quando vivono in gruppi organizzati: Come dovrebbero trattarsi gli esseri umani tra loro? Come dovrebbero essere organizzate le società? Cos'è la giustizia? Come si vive una buona vita? Esiste una cura per chi ama Justin Bieber o gli One Direction?

Il termine “diritti umani” è stato universalmente accettato e usato fin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. I governi erano scioccati dal trattamento raccapricciante inflitto su esseri umani in quel periodo. Ritenevano inoltre che la guerra fosse stata resa possibile dal fatto che alcuni governi potessero facilmente violare i diritti umani. Per esempio, facendo discorsi di incitamento all'odio contro le minoranze, imprigionando persone o censurando la letteratura di opposizione alla propaganda pericolosa. In un'ondata di attribuzioni di colpe post-guerra, i governi hanno iniziato a stipulare degli accordi internazionali che elencano gli standard fondamentali di protezione, o “diritti umani”.

Il primo documento internazionale con un elenco generale di diritti umani arriva dalle Americhe (vale a dire collettivamente dal Nord, Centro e Sud America, non soltanto dagli USA): la Dichiarazione Americana sui Diritti e Doveri dell'Uomo, approvata nel 1948. Nello stesso anno, la Dichiarazione Universale sui Diritti Umani delle Nazioni Unite. In seguito, la Convenzione Europea sui Diritti Umani, nel 1950.