Technologie e Diritti

Libertà di parola: perché è così importante proteggerla

La libertà di parola, necessaria per rendere i governi responsabili delle loro azioni, è a rischio in Europa. Ecco perché questo diritto è così importante e cosa sta facendo Liberties per proteggerlo.

by LibertiesEU

Cos'è la libertà di parola?

Tutti comunichiamo parlando, scrivendo, vestendoci in un un certo modo, protestando e in molti altri modi. La comunicazione è una parte importante delle nostre vite e il livello di libertà di comunicare ha un impatto significativo sulle nostre società e sulla forza della nostra democrazia. La libertà di parola è sostanzialmente il nostro diritto di comunicare su questioni politiche. Questo significa che ogni comunicazione che abbia rilevanza a livello pubblico, come i commenti sulle azioni del governo, le critiche ai pubblici ufficiali o le richieste di veder rispettati certi diritti, è protetta dalla libertà di parola.

Liberties lavora per tutelare il diritto alla libertà di parola sia sulla rete che non. Anche se la libertà di parola è un diritto umano fondamentale, non è illimitato. La maggior parte dei nostri diritti va bilanciata con altri, il che significa che una persona non può rivendicare la tutela della libertà di parola per incitare l'odio contro altri o metterli in pericolo. Per questo i discorsi di odio e la pedo-pornografia non sono protetti dalla libertà di parola. Altri limiti, come il materiale protetto dal diritto d'autore o le informazioni personali, circoscrivono la libertà di parola in maniera proporzionale. La tutela del copyright risponde principalmente agli interessi dell'autore. Nessuno può pubblicare Harry Potter a proprio nome o facendone un film senza il permesso dell'autore, ma le semplici citazioni o l'utilizzo di materiali a scopo educativo sono generalmente escluse dai limiti del diritto d'autore. Anche il diritto alla privacy limita la libertà di parola. In molti casi, è vietato pubblicare dati sensibili o privati – il diritto a mantenere privata la tua condizione sanitaria prevale sulla libertà di parola, per esempio. Tale bilanciamento può essere valutato solo caso per caso.

Perché siamo impegnati su questo tema?

Alcuni governi UE non stanno rispettando la libertà di parola. Alcuni di loro esercitano pressioni sui media affinché riportino le notizie in un modo che è sbilanciato a favore del governo. Alcuni di loro condizionano la stampa, sia quella su carta, che quella trasmessa in televisione che quella online. Alcune disposizioni sui contenuti impongono pesanti oneri ai media, come l'obbligo di trattare di attualità, o il requisito che una certa percentuale dei loro programmi o video debba riguardare questioni di carattere europeo. Tali requisiti hanno un senso per i media pubblici, ma alcune compagnie e siti web specializzati non sono in grado di adeguarsi. L'eccessiva regolamentazione limita il pluralismo di voci e questo è pericoloso per la democrazia.

Ci sono altri esempi di limitazioni non necessarie alla libertà di parola. I media contribuiscono a rendere i politici e i governi responsabili delle loro azioni. Ma essi dipendono da fonti che talvolta sono costrette a violare le regole che impedirebbero loro di svelare la corruzione o altri tipi di malaffare. Chiamiamo queste persone whistleblowers. Spesso sono loro stessi a finire per essere perseguiti, anziché le persone che denunciano. Se vogliamo che i media informino in maniera adeguata l'opinione pubblica, allora dobbiamo proteggere le fonti. Esistono limiti anche alla possibilità di riprendere i poliziotti in azione o i dibattiti parlamentari, entrambi importanti per garantire la responsabilità di fronte all'opinione pubblica.

Inoltre, la stessa UE talvolta mette dei limiti alla libertà di parola. Le proposte di modifica alla Direttiva sui Servizi Mediatici Audiovisivi, alla Direttiva sul Copyright o al Codice di Comportamento per contrastare i discorsi di odio online non rispettano la libertà di parola. La Direttiva sui Servizi Mediatici Audiovisivi pone requisiti di contenuto molto stringenti sui servizi online, che si tratti di stampa online o di servizi come YouTube. La Direttiva sul Copyright censura alcuni requisiti sui servizi su internet chiedendo loro di bloccare dei contenuti per motivi di copyright senza un adeguato dibattito con l'utente, mentre il Codice di Comportamento di fatto carica sulle spalle dei provider di servizi l'onere di controllare i contenuti caricati su internet. Obbligare compagnie come Facebook o Google a censurare i contenuti non è solo una questione di un certo peso, ma costituisce anche una soluzione poco trasparente per limitare i discorsi di odio. Per le imprese, la protezione dei diritti fondamentali non è di primaria importanza, così quando si tratta di scegliere tra l'interesse dell'azienda di rimuovere alcuni contenuti e la tutela della libertà di parola, tendono ad optare per il primo, rimuovendo quindi i contenuti legalmente a rischio.

Come stiamo lavorando su questo tema?

L'obiettivo di Liberties è che le istituzioni UE e i governi nazionali introducano misure per contribuire a creare un ambiente in cui la libertà di parola e la libertà di stampa possano crescere. Questo include influenzare le riforme e disposizioni come la Direttiva sui Servizi Mediatici Audiovisivi, il Codice di Comportamento e la Direttiva sul Copyright. Il Codice di Comportamento applicato alle aziende private dovrebbe essere riscritto con l'aiuto degli esperti di libertà di parola e il dibattito in corso sulla riforma del copyright dovrebbe raggiungere un adeguato bilanciamento tra libertà di parola e diritto d'autore. Inoltre, servono modifiche alla Direttiva sui Servizi Mediatici Audiovisivi a proposito dei requisiti di contenuto. Riteniamo che l'Ue dovrebbe approvare una direttiva sulla protezione dei whistleblowers.

L'eccesso di regolamentazione dovrebbe essere eliminato sia a livello UE che nazionale. Liberties, insieme ai suoi membri, proverà ad influenzare i decisori politici sia nazionali che europei per eliminare l'intervento improprio dei governi e delle autorità.

Il prossimo anno Liberties lancerà campagne formative pubbliche online riguardanti i diritti dei giornalisti e delle loro fonti, i casi di libertà di parola online e il diritto di registrare i pubblici ufficiali in servizio.



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