La maggior parte delle leggi europee regolano i commerci all'interno del mercato europeo. Quando il governo di un paese dell'UE decide di silurare i giudici, vietare le proteste pubbliche o censurare l'informazione, ci sono poche leggi europee su queste questioni – che pur riguardano la sfera dei diritti umani - che l'UE possa applicare

Ti starai chiedendo: e la Carta dei Diritti Fondamentali? Non tutela l'indipendenza dei tribunali, la libertà di parola e il diritto a manifestare pacificamente? Esatto, ma ti tutela contro l'UE, o contro un governo nel momento in cui applica la normativa UE. Se un governo nazionale agisce da solo, la Carta non entra in vigore.

Opzione “nucleare”

Esiste una procedura che consente all'Unione Europea di intervenire. Ma tale procedura può essere utilizzata soltanto quando un paese ha, o si ritiene probabile abbia, commesso gravi violazioni dei diritti umani. Spesso viene definita procedura “articolo 7” (perché generata dall'articolo 7 del Trattato dell'Unione Europea).

Tuttavia, non è mai stata utilizzata e qualcuno la soprannomina l'opzione “nucleare” - non per la possibilità di sanzioni atomiche, ma perché chiunque ha paura di schiacciare il bottone.

In definitiva, è necessario che tutti i paesi membri dell'Unione (tranne il governo incriminato) concordino sul fatto che ci sia stato un problema serio e che l'UE dovrebbe intervenire. E siccome nessun governo vorrebbe mai che questa procedura fosse usata contro di sé, è titubante nel promuoverla contro qualcuno dei suoi vicini.

Alcuni paesi UE, una parte della Commissione Europea e molti eurodeputati sono molto frustrati per il fatto che non esiste un meccanismo utilizzabile dall'UE per accertarsi che i paesi membri rispettino i suoi valori e proteggano i diritti umani.

Per questo dal 2013 si lavora per creare una qualche forma di sistema di monitoraggio e protezione dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto nell'Unione Europea. Approfondiremo tale questione in seguito.