La Corte di Cassazione rumena (HCCJ) ha di recente confermato la decisione di un tribunale di grado minore secondo la quale le pagine di Facebook sono considerate uno spazio pubblico, anche se sono accessibili soltanto ad un gruppo ristretto di amici.
All'inizio del 2012, durante le manifestazioni contro il programma di austerità del governo, Nicolae Mircea Munteanu, ex direttore dell'Ufficio del Prefetto di Targu Mures, ha postato sulla sua pagina personale Facebook il seguente messaggio: “Arbeit macht frei – questo è ciò che i manifestanti devono capire.”
A febbraio 2012, il Consiglio Nazionale per la Lotta alla Discriminazione (NCCD) è intervenuto e ha multato il sig. Munteanu con 1,000 lei (225 euro), affermando che “il suo atto costituisce propaganda nazionalista, essendo offensivo per la dignità umana e creando un'atmosfera degradante e umiliante per coloro che appartengono al gruppo di protesta.”
Facebook diventa pubblico
Il sig. Munteanu ha contestato la multa in tribunale, sostenendo, tra le altre cose, che la sua pagina Facebook costituisce uno spazio privato e non pubblico. Il tribunale di Targu Mures ha rigettato la sua richiesta con la sentenza di gennaio 2013:
“L'uso dello slogan “Arbeit macht frei” in uno spazio pubblico o in uno spazio accessibile al pubblico, quando si rivolge ad una certa categoria di persone (i manifestanti), viene indubbiamente associato a sentimenti di disprezzo, ripudio, intolleranza e quindi il ricorrente non può affermare di aver agito senza colpa. … Non si può sostenere che postando il messaggio non ci fosse intenzione di violare la dignità umana poiché […] l'uso dello slogan, associato nella coscienza comune agli orrori del Nazismo, dimostra l'intolleranza verso i diritti civili dei manifestanti, con la conseguenza di violare la loro dignità.
Il social network Facebook non può essere assimilabile, in termini di controllo dei messaggi inviati, ad una casella email. Il profilo personale su Facebook, anche se accessibile solo ai propri amici, quindi ad un gruppo ristretto di persone, resta pubblico, poiché ogni “amico” può divulgare le informazioni postate dal proprietario della pagina, possibilità di cui il ricorrente era consapevole.”
Precauzioni necessarie
Questa decisione è stata ora confermata dall'HCCJ, che ha reso la dichiarazione secondo cui le pagine di Facebook sono uno spazio pubblico una realtà giuridica in Romania.
“Ci sono alcune implicazioni nella legge penale che dovrebbero indurci a riflettere su cosa postiamo su Facebook. Le precauzioni sono necessarie perché possiamo essere ritenuti responsabili. La legge dice che se più di due persone sono danneggiate da un'affermazione di qualcuno sui social, stiamo già parlando non di uno spazio privato, ma pubblico,” ha affermato Diana Hatneanu, avvocato e specialista in diritti umani e rappresentante dell'Associazione per la Difesa di Diritti Umani in Romania – Helsinki Committee (APADOR-CH). “Non esiste spazio privato su Internet, quindi dobbiamo astenerci da commenti specifici.”