Freddo, sporcizia maleodorante e inimmaginabile - queste parole descrivono la vita quotidiana in molte strutture usate per i fermi della polizia. La gente va e viene. Persone accusate di omicidio, stupro e reati economici sono tenute insieme in grandi celle. Spesso, un arresto porterà alla custodia cautelare - ed essa durerà sicuramente più di un paio di giorni.
L'Istituto di Monitoraggio dei Diritti Umani è stato contattato da una persona che è stata in custodia cautelare per più di tre mesi. "Tre mesi senza dormire" ricorda l'uomo parlando di come si è sentito mentre era ristretto. "E non una sola udienza in tribunale ha avuto luogo durante tutto questo tempo", aggiunge.
Dopo aver completato questo ciclo de-umanizzante, egli non è stato tuttora definito colpevole di frode. Intimidazioni alla sua famiglia, problemi di salute, la sospensione dei suoi affari e una reputazione rovinata - questi sono i soli souvenir che conserverà da questo episodio della sua vita.
Durante la presentazione dei risultati di "Carcerazione preventiva: la prospettiva di polizia, procuratori e giudici investigativi", uno studio condotto dall'Istituto di Monitoraggio dei Diritti Umani, Karolis Liutkevičius, consulente legale presso HMRI, ha sostenuto che i tribunali lituani sono solleciti a ordinare la custodia cautelare e non agiscono sempre nel rispetto degli standard posti dalla Corte Europea dei Diritti Umani. Le decisioni se trattenere un indagato sono spesso prese con lo stampino e gli ufficiali stessi ammettono che la custodia cautelare è spesso usata come strumento per esercitare pressioni.
Un procuratore coinvolto nello studio concorda con Karolis Liutkevičius: "Una persona che è isolata e privata delle sue libertà, specialmente di quella fondamentale - quella di movimento - si trova al più alto grado di vulnerabilità psicologica e ci si potrebbe giustamente aspettare che questa persona sia più propensa a confessare un crimine."
Ancora, una parte degli intervistati considererebbe eccessivo che la richiesta di detenzione fosse supportata da un ragionamento più scrupoloso, per esempio, valutando altre misure restrittive.
I procuratori e i giudici intervistati hanno ammesso che le reazioni dei media giocano un ruolo nell'abuso di custodia cautelare. "Alla gente piace vedere altre persone in carcere," ha detto un giudice partecipante, sintetizzando l'opinione pubblica sulla questione.
Lo studio condotto dall'Istituto di Monitoraggio per i Diritti Umani ha confermato che problemi sistemici - relativi all'uso di misure volte a limitare la libertà - sono frequenti in Lituania. Forse il più serio di questi è il deliberato abuso della carcerazione preventiva. Larga parte degli specialisti intervistati ha confermato che la custodia cautelare è talvolta richiesta - e spesso concessa - anche quando le autorità capiscono che non ce ne sarebbe un reale bisogno.