Considerato l'evidente rischio di una grave violazione dello stato di diritto in Polonia, mercoledì la Commissione Europea ha dato avvio alla procedura dell'articolo 7, ha prodotto un quarto ciclo di raccomandazioni e ha invitato il governo di Varsavia a impegnarsi in un ulteriore dialogo.
CE sempre più preoccupata
La decisione si basa sull'articolo 7/1 del trattato di Lisbona, che viene attivato quando il Consiglio riscontra una grave violazione dei valori comuni dell'Unione Europea.
Il primo vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato: "Purtroppo le nostre preoccupazioni si sono acuite: in un periodo di 2 anni sono state approvate 13 leggi che mettono a serio rischio l'indipendenza del sistema giudiziario e la separazione dei poteri in Polonia.
La Commissione Europea ha pertanto deciso di emanare una quarta raccomandazione complementare sullo stato di diritto, che illustra chiaramente le misure che le autorità polacche potranno adottare per porre rimedio alla situazione attuale.
Timmermans ha sottolineato più volte che, nonostante i precedenti tentativi falliti di trovare un terreno comune, la CE è pronta in qualsiasi momento a dialogare con il governo polacco.
In secondo luogo, la Commissione ha deciso di portare la Polonia di fronte alla Corte di Giustizia Europea per le violazioni del diritto dell'UE nella sua recente legge sull'Organizzazione dei Tribunali Ordinari.
Infine,
la CE si è detta d’accordo con l'analisi giuridica secondo cui le
riforme del governo polacco costituiscono un'ingerenza nei confronti
della magistratura. Lo schema comune è che i rami esecutivo e
legislativo sono stati sistematicamente messi nelle condizioni di
interferire politicamente nella composizione, nei poteri,
nell'amministrazione e nel funzionamento del settore giudiziario.
Commissione ipotizza 4 passi
Timmermans ha espresso la sua disapprovazione affermando: “dopo due anni di tentativi di dialogo, chiaramente siamo rammaricati di non aver ottenuto quello che volevamo, per questo ora chiediamo al Consiglio e al Parlamento di sostenerci”.
L'organismo esecutivo dell'UE ha quindi dato alla Polonia tre mesi di tempo per affrontare la questione. Nel caso in cui il governo polacco implementasse le azioni raccomandante entro il termine, l'UE potrebbe rivalutare la proposta inviata al governo di Varsavia.
- Non applicare il pensionamento anticipato ai giudici attualmente in servizio
- Rimuovere il potere discrezionale del presidente di prolungare il mandato dei giudici della Corte Suprema
- Rimuovere il nuovo regime pensionistico per i giudici, inclusi i poteri discrezionali dei Ministro della Giustizia
- Restaurare l'indipendenza e la legittimità della Corte Costituzionale
La procedura dell’articolo 7
L’azione senza precedenti da parte dell'organo esecutivo dell'UE è stata presa dal collegio dei commissari sulla base del presupposto che il governo polacco ha violato le norme comuni sui diritti umani e i valori democratici dell'Unione Europea.
In base al settimo articolo del trattato di Lisbona dell'UE, la CE può invocare la procedura qualora vi sia un "chiaro rischio di grave violazione" dei valori dell'UE.
Alla fine la procedura potrebbe comportare la perdita del diritto di voto della Polonia nel Consiglio Europeo e potrebbe persino privare il paese di miliardi di euro di finanziamenti UE.
Ma poiché l'articolo 7 richiede una maggioranza di quattro quinti per essere attivato, i membri dell'UE alleati con la Polonia, in particolare l'Ungheria, potrebbero bloccare la decisione in seno al Consiglio Europeo.
Decisione
già presa
Tuttavia
il governo polacco è stato ripetutamente e fortemente condannato per
le sue riforme legali, che limitano
l'indipendenza dei giudicie
consentono ai politici di rimuovere
e assumere giudici.
Il
partito di destra Diritto e Giustizia (PiS) ha difeso le riforme
dicendo che sono necessarie per rendere il sistema giudiziario più
efficiente e democratico.
La scorsa settimana, il nuovo primo ministro del paese, Mateusz Morawiecki, ha dichiarato alla stampa , che ha incontrato subito dopo un vertice UE, che "la decisione è già stata presa" e il suo governo resterà in rotta di collisione con l'UE.