L'approvazione della legge implica l'introduzione nel Codice Penale ungherese di una nuova disposizione che punisce che agevola l'immigrazione illegale.
Orbán ignora le richieste degli esperti
In base alla legge, chiunque “supporti la procedura di richiesta asilo di una persona che non ha i requisiti per ottenere lo status di rifugiato politico nel suo paese di origine, di residenza o in qualunque altro paese in cui è arrivato” o “fornisce aiuto nel presentare richiesta di permesso di soggiorno ad una persona che è entrata in Ungheria illegalmente o ci rimane senza titolo” commette un reato.
Nonostante gli fosse stato esplicitamente chiesto, il governo ungherese non ha aspettato la risoluzione della Commissione Venezia. All'inizio della settimana, il primo ministro ungherese Viktor Orbán, in risposta a una domanda di un giornalista riguardo alla Commissione Venezia, ha dichiarato che, considerata la maggioranza parlamentare sufficiente, il governo non sentiva il bisogno di aspettare la risoluzione.
Attivisti determinati a continuare il loro lavoro
“Dal 2010 il governo ungherese è al lavoro per evitare qualunque conseguenza delle violazioni commesse dallo stato. La legge che è stata appena approvata persegue lo stesso scopo: fare in modo che nessuno denunci abusi o informi gli stranieri o i richiedenti asilo che già si trovano in Ungheria dei loro diritti – anche se informare sui diritti non equivale a incentivare ad aggirare le leggi”, ha dichiarato l'Hungarian Civil Liberties Union (HCLU), membro di Liberties, commentando l'approvazione della nuova legge.
HCLU ha aggiunto che l'organizzazione è determinata ad usare qualunque mezzo per garantire che gli attivisti e le organizzazioni che forniscono aiuti umanitari e assistenza legale, al momento minacciati di finire in carcere, siano in grado di portare avanti il loro impegno.