La proposta è stata presentata oggi e sottoscritta dall'intergruppo parlamentare “Cannabis legale” di cui, finora, fanno parte 218 tra deputati e senatori– un numero rilevante, se si tiene conto che i parlamentari italiani sono 945.
Si tratta di una proposta che rappresenta un cambio epocale rispetto alle politiche degli ultimi venticinque anni, fortemente repressive nei confronti dei consumatori – in particolare con la legge Fini-Giovanardi poi abrogata dalla Consulta per incostituzionalità.
La proposta trova un largo consenso da parte dell’opinione pubblica: secondo un sondaggio che l’intergruppo ha affidato all’Ipsos, risulta che il 73% degli italiani è favorevole alla legalizzazione della cannabis, compresi – anche se con percentuali di poco superiori al 50% – gli elettori di centrodestra.
Il disegno di legge è il punto di partenza per una legge organica che si basi su tre pilastri: consumo e autoproduzione, commerciale, terapeutico.
Possesso
Ogni persona maggiorenne potrà detenere fino a 15 grammi a casa e avere con sé fino a 5 grammi, anche a scopo ricreativo. Resta il divieto assoluto per i minorenni, così come continuerà ad essere punito lo spaccio.
Sarà poi concessa l’autocoltivazione: ognuno potrà possedere fino a 5 piante previa autorizzazione dell’agenzia dei monopoli. Verrà a tal proposito modificata anche la legge sulla privacy, affinché questa fattispecie di comunicazione sia compresa tra quelle a maggior protezione.
Novità anche per i Cannabis Social Club di cui potranno far parte fino a 50 persone (tutte maggiorenni) che potranno coltivare marijuana in forma associata, senza fini di lucro, per un totale di 250 piante.
Vendita
Si potrà coltivare, lavorare e vendere la cannabis al dettaglio. Per tutte queste possibilità servirà un’apposita licenza fornita dai monopoli. Saranno invece vietate l’importazione e l’esportazione.
Consumo terapeutico
Sarà concessa l’autoproduzione e saranno facilitate le procedure per il reperimento di farmaci a base di cannabis.
Altro aspetto rilevate della legge è il divieto di fumare nei luoghi pubblici o anche solo aperti al pubblico (es. nei parchi) e il fatto che il 5% dei proventi derivanti dalla legalizzazione confluirà nel fondo per la lotta alla droga così da incentivare le campagne di prevenzione.
L’obiettivo della legge è di superare il sistema di criminalizzazione del consumatore, ma anche quello di togliere soldi alla criminalità organizzata, facendoli invece confluire nel bilancio statale e, al contempo, aiutare l’economia del paese, dando vigore a diversi settori (agricoltura, commercio, ecc.) legati alla filiera della produzione, della lavorazione e del consumo.
“Contiamo – hanno ribadito i parlamentari – di approvare la legge in questa legislatura”.