Il divieto pressoché assoluto di abortire in Irlanda deriva dall'8° emendamento alla Costituzione Irlandese, approvato nel 1983, che riconosce pari diritto alla vita alla madre e al bambino non ancora nato. La disposizione ha comportato che l'aborto in Irlanda sia legittimo soltanto quando la vita di una donna – piuttosto che la sua salute o il suo benessere – è in pericolo imminente. Relativamente a queste circostanze eccezionali, l'aborto è stato oggetto di formale regolamentazione dal 2013, quando la Legge sulla Protezione della Vita durante la Gravidanza è stata introdotta a seguito del caso CEDU A, B e C vs Ireland.
Critche dell'ONU
L'Irlanda ha fronteggiato questioni complicate in merito all'efficacia concreta e ai rilevanti limiti della legge del 2013 quando il paese è comparso di fronte al Comitato ONU per i Diritti Umani a luglio 2014. Il presidente del Comitato Nigel Rodley ha criticato fortemente lo stato affermando:
“Il riconoscimento del diritto primario alla vita della donna in quanto essere umano esistente deve prevalere su quella del bambino non ancora nato e io non riesco ad immaginare un sistema di valori che affermi il contrario.”
L'incredulità con cui questo esperto di diritti umani internazionali ha commentato il regime dell'aborto ha toccato un nervo scoperto in Irlanda, dove si sono subito manifestate una serie di polemiche sull'aborto: è il caso per esempio di Y, una giovane donna richiedente asilo, incinta per via di una violenza sessuale, che ha chiesto di abortire in ragione del rischio di suicidio. E' stata sottoposta ad un taglio cesareo nella 26ima settimana di gravidanza dopo vari ritardi nella valutazione delle sue condizioni. Mentre i dettagli del caso sono al momento sotto esame, esso ha sottolineato ancora una volta il totale fallimento del sistema irlandese nel rispettare l'integrità fisica delle donne.
Abrogazione dell'8° emendamento
I recenti sviluppi dimostrano che l'attuale regime di accesso all'aborto in Irlanda non è adatto e continua a non garantire il rispetto dei diritti umani delle donne, inclusi il diritto alla vita, salute, privacy e integrità fisica. L'ostacolo principale per assicurare il pieno rispetto dei diritti umani delle donne è nella Costituzione. C'è una crescente richiesta di abrogare l'8° emendamento. Un'ampia coalizione di organizzazioni per i diritti umani e le libertà civili, tra cui l'Irish Council for Civil Liberties, sta lavorando per mettere in agenda questa tanto attesa riforma.