Un gruppo di firmatari* tra cui varie organizzazioni per le libertà civili, avvocati e giudici, ha inviato una lettera al Commissario Diritti Umani del Consiglio d'Europa e all'inviato speciale delle Nazioni Unite sull'indipendenza dei giudici e degli avvocati affinché intervengano urgentemente in seguito alla decisione del segretario di stato belga per l'immigrazione e l'asilo di non concedere un visto umanitario o un permesso di soggiorno trimestrale ad una famiglia siriana.
Tale situazione eccezionale richiede misure eccezionali. Un gruppo di firmatari tra cui varie organizzazioni per le libertà civili, avvocati e giudici ha inviato una lettera a Nils Muiznieks, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, e a Monica Pinto, inviato speciale delle Nazioni Unite sull'indipendenza dei giudici e degli avvocati.
Attacco al potere giudiziario
Le organizzazioni chiedono un intervento urgente dopo che il segretario di stato belga per l'immigrazione e l'asilo si è rifiutato di concedere un visto umanitario o un permesso di soggiorno trimestrale ad una famiglia siriana, nonostante varie sentenze di tribunale glielo avessero ordinato. Secondo i firmatari, il rifiuto di ottemperare alle decisioni del tribunale, sostenuto dal governo belga, costituisce un attacco al potere giudiziario, che svolge un ruolo di primo piano nella tutela dei diritti fondamentali.
Occorre sottolineare che il 7 dicembre la Corte di Appello di Bruxelles ha emesso una sentenza con la quale ordina allo stato belga, pena il pagamento di una multa, di ottemperare alla sentenza emessa dal Consiglio Belga per il Contenzioso sull'Immigrazione che disponeva la concessione di un visto umanitario o di un permesso di soggiorno ad una famiglia siriana. Il segretario di stato per l'immigrazione e l'asilo ha dichiarato pubblicamente di non voler adempiere alla decisione della corte e di rifiutarsi di farlo anche in caso di conferma da parte di altre autorità giudiziarie.
Rispetto dello stato di diritto
In risposta a tali violazioni da parte del governo, comprese le violazioni allo stato di diritto e a vari diritti fondamentali, un fronte comune ha chiesto a importanti organismi internazionali delle Nazioni Unite e del Consiglio d'Europa di intervenire e organizzare con urgenza una visita in Belgio in modo da poter rilevare le lacune per quanto riguarda la protezione dei diritti fondamentali e avviare un confronto con le autorità pubbliche e la società civile.
I firmatari chiedono anche al Commissario Diritti Umani del Consiglio d'Europa di tramettere la questione al segretario generale del Consiglio in quanto violazione dell'Articolo 6 della Convenzione Europea sui Diritti Umani, secondo cui chiunque ha diritto ad un giusto processo e ad un ricorso effettivo di fronte a un giudice, garantendo così la tutela dei diritti fondamentali.
I firmatari sperano che questo possa portare ad una conclusione corretta e accettabile di questo preoccupante precedente che mette a rischio la separazione dei poteri e, più in generale, il rispetto dello stato di diritto da parte del governo belga (che si presume sia il rappresentante dello stato di diritto stesso).
Leggi il testo della lettera che i firmatari hanno inviato al Commissario diritti umani del Consiglio d'Europa.
*FIRMATARI:
- Association syndicale des magistrats (Associazione Sindacale dei Magistrati)
- Avocats.be
- Liga voor mensenrechten
- Ligue des droits de l’Homme (Lega Belga per i Diritti Umani)
- Syndicat des avocats pour la démocratie (Sindacato degli avvocati per la democrazia)