Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Umane, responsabile di garantire che gli stati rispettino e implementino in maniera corretta il Patto per i Diritti Civili e Politici, il 23 luglio ha pubblicato il suo rapporto finale sulla Spagna, dopo aver sottoposto il paese alla revisione periodica.
Il rapporto del consiglio in gran parte riflette sia le preoccupazioni che le raccomandazioni emerse nel rapporto ombra pubblicato da Rights International Spain. Pone una particolare enfasi sulla minaccia ai diritti umani determinata da molte delle misure intraprese dal governo.
Gravi mancanze nell'ottemperare agli obblighi internazionali della Spagna in tema di diritti umani
Il consiglio inizia il suo rapporto finale mettendo in luce le gravi mancanze della Spagna nel rispondere alle raccomandazioni del consiglio relativamente a casi individuali di violazioni di diritti umani. Esprime preoccupazione per “l'assenza di procedure specifiche per implementare le raccomandazioni del consiglio.”
Leggi bavaglio
Il consiglio si unisce a molte altre voci internazionali nel denunciare la Legge sulla Sicurezza dei Cittadini e le recenti riforme al codice penale. Critica aspramente queste leggi e i loro “effetti deterrenti […] riguardo alla libertà di espressione, associazione e assemblea pacifica” oltre che la legalizzazione dei rimpatri sommari dei migranti da Ceuta e Melilla.
Uso eccessivo della forza da parte della polizia e impunità dei poliziotti
Il consiglio sottolinea anche l'uso eccessivo della forza da parte degli operatori delle forze di sicurezza, sia durante proteste di cittadini che durante il controllo delle frontiere. Esprime preoccupazione per l'impunità delle forze di polizia responsabili di tali azioni; questi poliziotti vengono abitualmente graziati.
Uso della incommunicado detention
Il consiglio critica ancora una volta la legge spagnola che autorizza la incommunicado detention fino a 13 giorni. Altri organismi, tra cui la Corte Europea dei Diritti Umani, hanno criticato analogamente questa pratica. Il consiglio esprime particolare rammarico per il fatto che il governo non ha sfruttato l'occasione della riforma in corso del Codice Penale per sradicare tale pratica.
La necessità di affrontare i crimini del passato
Il consiglio rimprovera ancora una volta la Spagna per aver difeso la Legge sull'Amnistia del 1977, perché tale legge “impedisce le indagini sulle violazioni dei diritti umani del passato, in particolare i crimini di tortura, sparizioni forzate ed esecuzioni di massa.” Il consiglio si rammarica inoltre per il continuo ostruzionismo alle indagini sui crimini commessi durante la Guerra Civile e il regime di Franco, oltre che per il risarcimento alle vittime.
Discriminazione etnica e razziale
Il consiglio critica la mancanza di politiche adeguate per combattere la discriminazione razziale ed etica. In particolare fa riferimento all'inadeguatezza del consiglio per l'Eliminazione della Discriminazione Etnica e Razziale (al quale occorrerebbe destinare più risorse e riconoscere maggiore autonomia) e al profiling etnico da parte della polizia.
Barriere nell'accesso all'aborto per le donne giovani
Nel suo rapporto, il consiglio esprime preoccupazione riguardo alla proposta di legge del governo di imporre un'autorizzazione dei genitori come requisito per le ragazze tra i 16 e i 18 per poter accedere all'aborto. Il consiglio chiede alla Spagna che “gli ostacoli legali non obblighino le donne a ricorrere agli aborti clandestini, che metterebbero in pericolo la loro salute e le loro vite.”
Legge sulla Sicurezza Privata
Anche la Legge sulla Sicurezza Privata, approvata lo scorso anno, rientra tra le preoccupazioni menzionate dal consiglio. Il consiglio critica gli ampi poteri attribuiti alla polizia privata, il fatto che tali operatori non ricevano una formazione adeguata sui diritti umani e il fatto che non ci siano meccanismi indipendenti di supervisione sulle loro attività.
Centri di Detenzione per Stranieri
Il consiglio si unisce a molte altre voci nel criticare la politica statale spagnola di internamento preventivo dei migranti irregolari. Rende note la facilità con cui lo stato priva della libertà persone che non hanno commesso alcun reato, le violenze che vengono commesse all'interno dei centri e le terribili condizioni degli stessi centri.
Raccomandazioni in accordo con Rights International Spain
Le organizzazioni della società civile hanno avuto la possibilità di contribuire al processo di revisione realizzato dal Consiglio sui Diritti Umani. In tale ambito, Rights International Spain ha presentato il suo contributo alla Sesta Revisione Periodica della Spagna, descrivendo nel dettaglio le sue principali preoccupazioni e le minacce ai diritti umani nel paese.