Limitata la libertà di accesso all'informazione
A metà settembre, il Centro Lituano dei Registri nazionali ha deciso di interrompere la sua prassi consolidata di fornire gratuitamente informazioni ai giornalisti che presentano richiesta ufficiale. Secondo i portavoce del Centro, questa pratica era illegale poiché non prevista da una legge. Si suggeriva che i giornalisti, in quanto attori economici, dovessero pagare tariffe commerciali standard per ottenere le informazioni da parte del Centro.
I giornalisti lituani si sono pubblicamente rivolti alle autorità, sottolineando che questo “avrebbe violato gravemente la libertà garantita dalla legge e dalla Costituzione di raccogliere, ricevere e divulgare liberamente le informazioni.”
Distrutta la registrazione audio della seduta del governo
In risposta all'indignazione, il Ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni ha predisposto una bozza di modifica della legge che avrebbe consentito ai giornalisti di continuare a ricevere informazioni da parte del Centro in forma gratuita. Tuttavia, durante una seduta del governo, si è deciso di non approvare la bozza, rimandandola al Ministero per le modifiche. Fonti indiscrete sostengono che il Primo Ministro stesso fosse contrario alla proposta favorevole ai media.
Quando i giornalisti hanno chiesto di poter avere accesso alle registrazioni audio della seduta, inizialmente hanno ricevuto un rifiuto per motivi di riservatezza. Pochi giorni dopo, le registrazioni audio sono state distrutte.
E anche se alcune settimane dopo il governo ha emesso un decreto temporaneo che ripristina la libertà di accesso al Centro Registri per i giornalisti nel prossimo futuro, non si è più fatta parola del ripristino delle registrazioni audio.
A rischio la libertà di parola
Secondo lo Human Rights Monitoirng Institute, sia la seduta governativa che la decisione presa hanno sollevato accesi dibattiti pubblici, il che significa che le registrazioni dovrebbero essere considerate un documento di interesse pubblico – qualcosa che il governo dovrebbe aver reso pubblico, non distrutto. Secondo gli esperti dell'Istituto, azioni come questa incrinano la possibilità dei media di raccogliere informazioni su questioni che sono importanti per la società e negano all'opinione pubblica il diritto di conoscere le questioni che la coinvolgono.
Nel commentare la situazione, il presidente lituano ha dichiarato che “la maggior parte dei paesi da tempo ha intrapreso la strada dell'accesso pubblico ai dati, perché questo ha un impatto positivo sull'economia, sullo sviluppo dell'innovazione e dello stato e sulla vita quotidiana dei cittadini.”
Varie centinaia di persone hanno protestato di fronte al Palazzo del Governo. I manifestanti hanno chiesto al governo di non limitare la libertà dei media e di garantire ai giornalisti libero accesso ai dati dei Centri Registri.
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