Nel 2013, i diritti umani in Bulgaria in molte aree sembrano in stallo, mentre in altre sono state osservate violazioni gravi e ripetute. Ma ci sono stati anche dei miglioramenti. Questa la situazione descritta nella relazione annuale del Bulgarian Helsinki Committee (BHC), presentato il 1° aprile 2014 in una conferenza stampa a Sofia.
Le violazioni più gravi e reiterate riguardano il trattamento dei richiedenti asilo, la libertà di espressione, i diritti dei minori istituzionalizzati, l'uso eccessivo della forza da parte delle forze dell'ordine e l'uso di tecniche investigative speciali (SIT).
Come negli anni precedenti, ci sono seri problemi per quanto riguarda il diritto alla libertà religiosa dei musulmani, la situazione nei luoghi di detenzione, l'indipendenza della magistratura, la discriminazione verso le minoranze etniche e sessuali, le donne, le persone con disabilità e le altre categorie di cittadini vulnerabili.
"Nel 2013 è stato indebolito il controllo sugli organi di sicurezza nazionali mentre sono cresciuti i poteri dell'Agenzia di stato per la sicurezza nazionale (SANS). La SANS è un'agenzia che opera in qualità di polizia segreta. L'anno è stato segnato anche da un aumento delle denunce per ricorso illecito ed eccessivo all'uso della forza da parte delle forze di polizia", ha dichiarato Krassimir Kanev , presidente del BHC.
Tra le principali questioni relative ai diritti umani in Bulgaria nel 2013, BHC sottolinea le seguenti:
- Nel 2013 la Bulgaria ha commesso una grave deroga agli standard volti a garantire il diritto di asilo. Protezione sociale e condizioni di ammissione sono stati forniti a livello pari o inferiore al minimo richiesto, e l'accesso dei richiedenti asilo al territorio ha subito un processo di restrizioni gravi e crescenti.
- L'anno appena trascorso è stato impegnativo per la tutela delle minoranze dalla violenza razziale e dalla discriminazione. Nel pieno della crisi dei rifugiati nell'autunno del 2013, con l'utilizzo di discorsi politici xenofobi, diversi partiti neo-totalitari hanno contribuito attivamente alla creazione di un ambiente ostile e pericoloso per le minoranze etniche in Bulgaria , compresi rifugiati e richiedenti asilo.
- Abbiamo osservato cambiamenti preoccupanti nel quadro giuridico della lotta contro la criminalità organizzata. Alla SANS sono stati conferiti ulteriori poteri di indagine e di arresto senza adeguati controlli giurisdizionali.
- Nel 2013 ha ricevuto ampia pubblicità l'utilizzo di speciali tecniche investigative (SIT) per monitorare segretamente le comunicazioni telefoniche e via internet dei cittadini. Nonostante cambiamenti nella legislazione e le dichiarazioni rilasciate dai partiti di governo, il Partito socialista bulgaro e il Movimento per i diritti e le libertà, che hanno affermato che l'uso massiccio ed arbitrario del SIT fatto del precedente partito di governo, Cittadini per lo sviluppo europeo della Bulgaria (GERB), non si sarebbe ripetuto, ci sono in effetti seri motivi per ritenere che l'uso del SIT nel 2013 sia addirittura aumentato.
- Nel 2013 , la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) non ha emesso molte sentenze su ricorsi contro la Bulgaria (26 in totale). Tuttavia le decisioni che il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa sta monitorando, annoverate tra quelle ancora non attuate da parte del governo bulgaro, hanno raggiunto il numero record di 372 a metà febbraio 2014.
- Anche se il quadro normativo per l' uso della forza e delle armi da fuoco è stato migliorato nel 2012 dalle legge sul Ministero degli Interni, la cosa non ha avuto alcun effetto apparente sull'incidenza nel 2013 dell'uso eccessivo della forza e delle armi da fuoco. Nell'anno ci sono stati almeno tre casi in cui persone hanno perso la vita per un sospetto uso eccessivo della forza e delle armi da fuoco da parte delle forze dell'ordine. C'è stato anche un significativo aumento dell'uso della forza nelle stazioni di polizia, e molti casi di uso illegale della forza contro i manifestanti.
- Non sono state realizzate riforme legislative per migliorare la norme riguardanti il collocamento dei minori autori di reato nei riformatori (CBS) e nei riformatori socio educativi (SBS). Nel 2013 BHC ha visitato diverse strutture e tutti i centri di prima accoglienza e trovato seri problemi per i criteri arbitrari di assegnazione a queste strutture.
- Alla fine del 2013 non erano state prese misure per garantire i diritti delle persone con disabilità - né per quanto riguarda la normativa relativa alla capacità giuridica, né per quanto riguarda la legge sulla istituzionalizzazione delle persone con disabilità mentali.
- Nel 2013, nessun progresso significativo è stato fatto per quanto riguarda la situazione della libertà religiosa nel Paese. Come negli anni precedenti, numerose violazioni sono state perpetrate contro membri di confessioni religiose non ortodosse tra cui: atti vandalici nei templi, copertura mediatica discriminatoria, mancata reazione da parte della magistratura di fronte istigazioni pubbliche all'odio religioso, discriminazioni e violenze, etc. E' proseguito il processo contro 13 imam accusati di predicare ideologia anti-democratica in Pazardzhik.
- Nella classifica sulla libertà dei media di Reporters Without Borders del 2013 la Bulgaria è scesa drasticamente - 12 posti - e oggi occupa il 100° posto (la posizione più bassa da sempre) e continua ad essere il paese con i media meno liberi nell'UE. I problemi che vengono identificati sono: scarsa trasparenza finanziaria e nelle proprietà; concentrazione dei media; limitato pluralismo; interferenze dai proprietari nelle linee editoriali; varie forme di pressione e grave autocensura.
- È stata osservata una crescente chiusura nelle istituzioni per minori. Il punto più debole della riforma dell'assistenza all'infanzia è resta la prevenzione e la mancata creazione di servizi ausiliari che creino un ambiente favorevole per i minori e le loro famiglie, al fine di prevenire l'istituzionalizzazione.
La relazione in bulgaro è disponibile qui.
L'infografica della relazione in bulgaro è disponibile qui.
Le relazioni annuali del BHC sui diritti umani sono pubblicate dal 1993. Sono disponibili qui.