In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato del 20 giugno, il Bulgarian Helsinki Committee (BHC) ha pubblicato il Rapporto 2014 sul monitoraggio delle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato.
Il rapporto è disponibile qui.
Tre principali questioni
Sono necessari dei passi in avanti soprattutto sulle seguenti questioni. Innanzitutto, BHC chiede che venga assicurato un rapido ed efficiente accesso alle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato nelle sedi territoriali dell’Agenzia di Stato per i Rifugiati (SAR).
In secondo luogo, la Bulgaria deve garantire un sostegno legale di qualità ai richiedenti asilo durante le procedure di riconoscimento dello status. Un terzo problema ricorrente nel 2014 riguarda la mancanza di strumenti di protezione dei diritti dei bambini richiedenti asilo.
La principale pratica che compromette i diritti di questi bambini consiste nel consentire l’avvio delle procedure legali senza garantire che venga loro assegnato un tutore legale.
Risultati
Accesso al territorio
Nel 2014 sono state presentate 8,205 richieste di asilo, il 35% in più rispetto all’anno precedente. L’aumento è dovuto alla guerra in corso in Siria e ai conflitti emergenti in Iraq e in altri paesi del Medioriente e dell’Africa Sub-Sahariana. Il principale paese di origine è stato la Siria, seguita dall’Afghanistan.
Nel 2014, 1,250 ufficiali di frontiera si sono aggiunti agli ordinari 1,350 poliziotti dislocati lungo il confine bulgaro-turco. Il Ministero dell’Interno ha riportato che nel 2014 è stato rifiutato l’accesso al territorio nazionale a 6,400 cittadini di paesi terzi, i quali sono stati rimandati in Turchia.
I migranti che sono arrivati o hanno tentato di entrare in Bulgaria sono, nella maggior parte dei casi, persone fuggite dalle zone di conflitto, instabilità o sistematiche e indiscriminate violazioni dei diritti umani.
Minori non accompagnati
Nel 2014, 940 bambini non accompagnati hanno presentato richiesta di protezione internazionale in Bulgaria, l’80% in più rispetto al 2013. Come negli anni precedenti, la preoccupazione più seria in termini di procedura di richiesta di asilo da parte di minori non accompagnati resta l’assenza di strumenti per la protezione dei loro diritti – la mancata garanzia di vedersi assegnato un tutore legale come previsto dalle disposizioni normative.
Tutte le procedure previste dalla SAR per le richieste asilo da parte di minori non accompagnati sono state condotte sempre in presenza di un assistente sociale. Ma è stato previsto anche che nello svolgimento dei loro compiti, gli assistenti sociali presenti non avessero il dovere di operare nell’interesse del bambino, non fornendo così alcun tipo di assistenza concreta, non intervenendo, neanche quando necessario, nei colloqui con il bambino; in altri termini, il loro coinvolgimento nel procedimento è stato puramente formale. I minori non accompagnati richiedenti asilo non hanno ricevuto alcun sostegno legale a livello amministrativo: in tutte le procedure previste dalla SAR monitorate, i bambini non accompagnati non hanno avuto a disposizione un avvocato che facesse da loro legale rappresentante.
Nessun programma di integrazione
Il Programma di Integrazione Nazionale (NIP) del 2013 è terminato a dicembre 2013 e la Bulgaria non ha adottato o implementato un nuovo programma di integrazione nel 2014. Ad inizio luglio 2014, il governo della Bulgaria ha adottato la Strategia per l’Integrazione dei Beneficiari di Protezione Internazionale (2014-2020). La strategia, tuttavia, non prevede un piano e le risorse finanziarie necessarie, quindi si può dire che la Bulgaria non abbia implementato alcun programma di integrazione nel 2014.
La totale mancanza di qualunque sostegno all’integrazione nel 2014 impedisce l’accesso a molti diritti fondamentali civili e sociali per i rifugiati appena riconosciuti e per le persone che hanno ottenuto protezione.
Il rapporto completo è disponibile qui.