Il 7 febbraio 2018 il giudice di Amsterdam Floris Bakels ha deciso di presentare una richiesta alla CGUE per una pronuncia pregiudiziale sulle questioni relative alla cittadinanza europea dopo la Brexit. È la prima volta che un giudice chiede alla CGUE quali saranno le conseguenze della Brexit per i diritti dei britannici.
Una volta cittadino europeo, lo si è per sempre?
La cittadinanza dell'Unione conferisce a ogni cittadino dell'UE il diritto di stabilirsi in un altro stato membro e di costruirsi una vita lì. E' quello che hanno fatto, per esempio, 46.000 britannici nei Paesi Bassi. Attualmente godono degli stessi diritti dei cittadini olandesi. Ciò significa che possono lavorare nei Paesi Bassi, costruirsi una pensione e creare una famiglia. Hanno anche il diritto di viaggiare liberamente all'interno dell'UE.
Cinque cittadini britannici residenti nei Paesi Bassi, insieme alla Brexpats Foundation e alla Commercial Anglo Dutch Society (CADS), hanno avviato un procedimento nei confronti dello Stato olandese e del Comune di Amsterdam in merito al mantenimento della cittadinanza e dei diritti dell'UE.
"Theresa May ha detto: Brexit significa Brexit. Ora la Corte Europea deve spiegare cosa significa realmente per i miei clienti", ha detto Christiaan Alberdingk Thijm, legale dei ricorrenti. "Una volta cittadino europeo lo rimani per sempre, oppure la cittadinanza ti può essere portata via senza il tuo consenso?"
Nel suo giudizio il giudice Bakels ha affermato che anche se gli inglesi possono perdere la loro cittadinanza europea non necessariamente questo deve avvenire. A sostegno di questa tesi ha presentato diversi argomenti.
Diritti aggiuntivi
Alcuni britannici potrebbero aver ottenuto diritti aggiuntivi a causa della loro cittadinanza europea. Secondo lui, i ricorrenti non potevano prevedere che la Brexit avrebbe anche comportato "la perdita, tra le altre cose, del loro diritto a vivere e lavorare in altri Stati membri dell'UE".
Fonte indipendente
La CGUE definisce poi in generale la cittadinanza europea in senso ampio. "Una volta acquisita legalmente, la cittadinanza europea è una fonte indipendente di diritti e doveri che non possono essere semplicemente ridotti o influenzati dalle azioni di un governo nazionale".
Protezione dalla maggioranza
Bakels ha sottolineato anche che in una democrazia la minoranza deve essere protetta dalla volontà della maggioranza. "In uno stato di diritto democratico, a livello individuale, coloro che appartengono a una minoranza sociale o politica devono essere in qualche misura protetti dalla volontà della maggioranza".
Nuova forma di cittadinanza
Per Bakels che la cittadinanza europea è una forma speciale di cittadinanza, che si applica in aggiunta alla cittadinanza di un paese. È una "nuova forma transnazionale di cittadinanza". Lo scopo di questa cittadinanza è quello di unire i cittadini degli stati membri dell'UE e aumentare la reciproca solidarietà. Pertanto, secondo il giudice nazionale, è giustificabile che questa solidarietà implichi che i cittadini di altri Stati membri dell'UE "non abbandonino i ricorrenti".
Bambini
Infine, Bakels ha sottolineato che la perdita della cittadinanza dell'Unione e dei diritti connessi può avere conseguenze negative anche sui bambini nati nei Paesi Bassi. Quando i genitori devono lasciare il paese a causa della perdita dei diritti di soggiorno, ad essere danneggiati nel "godimento effettivo" dei loro diritti sono anche i figli.
Stephen Huyton, cittadino britannico residente in Olanda da oltre due decenni, ha dichiarato: "Siamo ovviamente molto contenti di questa sentenza, ma dobbiamo renderci conto che questo è solo il primo passo per fare chiarezza su cosa voglia dire essere cittadino europeo. Non è importante solo per i 46.000 britannici che vivono nei Paesi Bassi, ma anche per gli 1,2 milioni di britannici dell'Europa continentale ".
Huyton ha vissuto in Olanda per 24 anni e ha tre figli. Come altri britannici, non gli è stato permesso di votare al referendum sulla Brexit perché è rimasto all'estero per più di 15 anni.
Fonte: Bureau Brandeis. Bureau Brandeis, lo studio legale incaricato del caso, ha nel suo mandato portare in tribunale questioni giuridiche socialmente rilevanti. La maggior parte dei casi è gestita pro bono.