Il Partito del Primo Ministro ceco Andrej Babiš, ANO, ha proposto di tagliare di 3 miliardi di corone i finanziamenti statali alle ONG, nonostante la ferma opposizione dei Socialdemocratici, partner della coalizione.

NGO minacciate

Al momento ci sono quasi 130,000 ONG registrate nella Repubblica Ceca, alle quali lo stato elargisce circa 14 miliardi di corone all'anno come sostegno finanziario. Negli ultimi mesi, le ONG sono sempre più diventate bersaglio di critiche, anche da parte del presidente Miloš Zeman, che spesso attacca le ONG che si occupano di ambiente, il Partito per le Libertà e la Democrazia Diretta, il Partito Comunista e, in parte, i Democratici Civili.

Ora il partito ANO del primo ministro Babiš ha dichiarato di voler tagliare i finanziamenti statali a queste organizzazioni per 3 miliardi di corone e ha commissionato un'analisi delle loro attività e spese per capire dove risparmiare denaro.

Per Alena Gajdušková, parlamentare dei socialdemocratici, non si tratta di una buona idea:

“Provare a risparmiare a discapito delle ONG e delle attività civili è molto imprudente, sia dal punto di vista sociale che economico. Il settore delle ONG impiega il 29% della popolazione – vale a dire 2 milioni di persone. Concordo sul fatto che si debba controllare come vengono usati i soldi, ma tagliare i finanziamenti in un'area in cui le persone operano a titolo di volontariato o con stipendi relativamente bassi per coprire settori in cui lo stato non fa abbastanza non è né saggio né buono”.

Un'ONG, due visioni

Il Ministro delle Finanze ha già detto di non voler ridurre il sostegno alle ONG impegnate con le persone disabili, anziane e socialmente vulnerabili. Il primo ministro ha detto che non sarebbe favorevole a tagli al sostegno delle attività sportive.

Quindi, chi ci andrebbe a perdere? Secondo il partito di estrema destra Libertà e Democrazia Diretta, si tratterebbe delle ONG con “un'agenda politica”.

“Distinguiamo tra ONG pubblicamente impegnate nel sostenere attività sportive e culturali, nel supportare gli anziani, ecc. - e ONG con un'agenda politica”, ha dichiarato Lubomír Volný, del Partito Libertà e Democrazia Diretta. “Prendiamo l'ONG Persone in Difficoltà, che va nelle scuole a fare il lavaggio del cervello ai nostri bambini. Tiene lezioni su notizie reali e fake news. Ma chi le ha dato il diritto di giudicare? Allora, anche se non sosteniamo tagli generalizzati alle ONG, riteniamo che i soldi debbano essere prelevati alle ONG politiche e usati a beneficio della cittadinanza altrove.”

Ma la socialdemocratica Alena Gajdušková non è daccordo. “L'ONG Persone in Difficoltà sta facendo un grande lavoro, soprattutto all'estero, aiutando le persone più in difficoltà. Con la sua attività contribuisce ad alleviare i problemi nel settore degli hotspot e sul tema della crisi dei migranti. Mi sorprende che i miei colleghi non ne riconoscano l'importanza”, ha dichiarato la Gajdušková. “Per quanto riguarda la formazione nelle scuole – è meglio essere nelle mani di un'ONG che dello stato. Siamo un paese democratico e spero che continueremo ad esserlo.”