Due burattinai sono stati trattenuti per cinque giorni in custodia cautelare per esaltazione del terrorismo perché un personaggio della loro esibizione mostrava uno striscione che è stato interpretato come supporto alle organizzazioni terroristiche ETA e Al-Qaeda.
Un giudice del tribunale nazionale spagnolo ha disposto la detenzione senza cauzione nei confronti di due burattinai che sono stati arrestati e trattenuti una notte intera in una stazione di polizia per aver messo in scena una performance satirica di teatro di figura nelle strade di Madrid.
Parte dell'esibizione
Sembra che ad un certo punto della performance, uno dei personaggi abbia mostratov uno striscione in cui si legge “Gora ALKAETA (“Viva Al-Qaeda e ETA” in basco).
I burattinai hanno spiegato al giudice che nella loro esibizione c'è un poliziotto che fabbrica una prova contro i personaggi principali, per accusarli di un reato; a tal fine il poliziotto crea lo striscione di presunto sostegno alle organizzazioni terroristiche (ETA e Al-Qaeda). Si tratterebbe di un'esibizione di fantasia, che in nessun modo riflette l'opinione degli stessi burattinai.
Nonostante questo, il giudice si è espresso in favore della detenzione cautelare perché questi gesti possono configurare il reato di esaltazione del terrorismo e perché i burattinai potrebbero ripetere la stessa l'esibizione.
Eccessi legali
Patricia Goicoechea, direttore associato di Rights International Spain, ha spiegato a InfoLibre che nel decreto del giudice in cui chiede la detenzione cautelare, “la descrizione dei fatti è al di fuori del contesto,” e che sarebbe stato necessario valutare se c'era o meno intenzionalità di esaltare il terrorismo.
Aggiunge: “Se una certa espressione viene usata per descrivere un personaggio ma non è il messaggio principale dell'opera né una dichiarazione delle intenzioni dell'opera, allora non può essere considerata un reato.”
Ha anche sottolineato che “l'applicazione estensiva di queste leggi” può generare “una minaccia sproporzionata alla libertà di espressione e un'atmosfera di censura o auto-censura” e rendere vuota la legge penale.
Dopo quasi cinque giorni di detenzione senza cauzione, il giudice ha firmato un altro decreto che revoca la misura ma conferma le accuse contro i burattinai e dispone il ritiro del loro passaporto e impone loro di presentarsi periodicamente di fronte alla corte.