Il 5 marzo Civil Rights Defenders ha citato in giudizio lo stato svedese per violazione di diritti umani. Rappresentiamo otto adulti e tre bambini che fanno parte dei 4,700 rom che sono stati registrati dalla polizia della Scania. Riteniamo che siano stati registrati esclusivamente per via delle loro origini etniche. Questo, tuttavia, non è il motivo per cui il registro è stato dichiarato illegale.
Per dimostrare che il registro della polizia costituisce un caso di discriminazione etnica, abbiamo citato in giudizio lo stato svedese. Riteniamo inoltre che le 5,000 corone (circa 500 euro) che sono state conferite alle vittime come risarcimento economico non siano affatto sufficienti.
Chiediamo che lo stato si assuma la responsabilità del registro e indennizzi i soggetti lesi in maniera adeguata.
Lo scenario
Circa un anno e mezzo fa il giornale svedese Dagens Nyheter aveva rivelato che la polizia della Scania teneva un registro dei cittadini rom. Esso conteneva i nomi di circa 4,700 individui dei quali la stragrande maggioranza erano rom o persone sposate con rom. Un migliaio di questi erano minorenni e 200 erano già deceduti. Molti altri vivevano in altre parti della Svezia e non erano residenti in Scania.
Nel novembre 2013 la Commissione Svedese per la Sicurezza e la Tutela dell'Integrità ha stabilito che il registro della polizia era illegale. Ha affermato che lo scopo del registro era troppo vago; che troppe persone all'interno della polizia potevano accedervi e che i legami dei soggetti con la criminalità erano pretestuosi.
Quello che la Commissione Svedese per la Sicurezza e la Tutela dell'Integrità non ha fatto, tuttavia, è riconoscere che le persone erano state registrate sulla base della loro origine etnica. Invece, essa ha sostenuto che la ragione per cui questi individui erano stati registrati era la parentela, seppur lontana, con soggetti collegati alla criminalità. La conclusione quindi è stata che non si trattava di un registro incentrato esclusivamente sull'appartenenza etnica.
Sulla base della sentenza della Commissione Svedese sulla Sicurezza e la Tutela dell'Integrità, il cancelliere della giustizia ha stabilito che ogni individuo che era stato registrato dalla polizia aveva diritto a 5,000 corone come risarcimento economico – a prescindere da eventuali precedenti penali. Questo significa che:
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- Nessuna autorità giudiziaria ha finora valutato se il registro costituisca un caso di discriminazione etnica.
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- Il risarcimento economico non è stato calcolato sulla base del fatto che le persone elencate nel registro hanno subito una discriminazione etnica.
Le persone che hanno chiesto perché i loro nomi fossero nel registro non hanno ricevuto risposta.
Il caso
Vogliamo portare davanti alla giustizia l'aspetto etnico del registro appellandoci alla legge svedese, alla Costituzione svedese e alla Convenzione Europea sui Diritti Umani. Nessuno degli undici individui che rappresentiamo ha alcun legame con attività criminali. Tre sono minori. Tutti vivono a Stoccolma. Riteniamo che siano finiti sul registro della polizia per via della loro origine etnica.
Se non dovessimo farcela di fronte ai tribunali svedesi, faremo ricorso a Strasburgo e porteremo il registro dinanzi alla Corte Europea dei Diritti Umani. Potrebbero volerci 10 anni prima che la questione sia finalmente risolta.
Qui puoi leggere le Domande e Risposte sul procedimento.