Il cliente di Liberty, Occupy Democracy, ha avuto l'autorizzazione a portare in tribunale il sindaco di Londra, Boris Johnson, per la sua decisione di recintare Parliament Square ed impedire così a manifestazioni pacifiche di proseguire. L'Alta Corte ha dato il via libera ad un ricorso giurisdizionale contro la decisione del sindaco di erigere ampie recinzioni metalliche nei Giardini di Parliament Square, nel mezzo di una protesta durata 10 giorni nell'ottobre 2014.
Occupy Democracy è un movimento di protesta che si riunisce in Parliament Square ogni mese fino alle elezioni generali di maggio. I manifestanti si accampano nella piazza e la trasformano in “uno spazio civico in cui possiamo immaginare come la nostra società potrebbe essere,” organizzando conferenze e seminari su questioni che vanno dalla povertà all'ambiente.
Il movimento ha incontrato esistenze da parte del governo. La Legge del 2011 sulla Riforma della Polizia e della Responsabilità Sociale ha attribuito al sindaco e alla polizia poteri rilevanti per impedire l'utilizzo di attrezzature per dormire, amplificatori e altri strumenti di protesta nell'area circostante il Parlamento. Liberty aveva espresso preoccupazione per queste leggi quando sono state approvate, ma ora il sindaco sta andando oltre recintando l'intera area.
Ai manifestanti era stato detto che la chiusura di ottobre – che li ha costretti in uno spazio ristretto lontano dalle Camere del Parlamento – era necessaria per lavori di manutenzione dell'erba. La recinzione è stata estesa rapidamente all'intera piazza, tuttavia, comprese le aree pavimentate ed evidentemente non ci sono stati lavori di manutenzione o riparazione nei giardini – mentre c'è stata costante presenza di agenti di polizia e cani, senza grande rispetto per la flora della piazza.
“Palese violazione"
Occupy Democracy ha scoraggiato con successo l'abbandono di rifiuti durante la dimostrazione e ha fatto di tutto per tenere la zona pulita e ordinata. Ha anche dichiarato la protesta una zona alcool-free. I numeri dei manifestanti non sono mai stati abbastanza grandi da riempire la piazza o da escludere altri dall'utilizzarla.
“Il Regno Unito ha una lunga e gloriosa storia di assunzione di responsabilità da parte dei potenti e il diritto di manifestare pacificamente è racchiuso nello Human Rights Act. Sfortunatamente, questo può essere considerato un inconveniente per coloro che stanno al potere,” ha dichiarato Rosie Brighouse, avvocato di Liberty. “La palese violazione da parte del sindaco di una delle libertà fondamentali, ad un passo dai palazzi del potere, non può non incorrere in verifiche – quindi siamo lieti che i tribunali abbiano deciso di esaminare le sue azioni.”
“Siamo molto contenti che sia stato fatto il primo passo verso un potenziale risultato. La decisione della corte riflette la rilevanza della minaccia alla democrazia e ai diritti umani rappresentata dalle spaventose e repressive azioni di Boris Johnson verso i manifestanti pacifici pro-democrazia,” ha affermato George Barda, attivista di Occupy Democracy.
Occupy Democracy ha cercato di organizzare altre manifestazioni di durata più breve in novembre e dicembre, ma in entrambi i casi il sindaco ha nuovamente costruito le recinzioni, causando difficoltà rilevanti. Molti manifestanti stanno al momento affrontando accuse penali derivate da controlli da parte della polizia durante le manifestazioni.
Essi continueranno a riunirsi per protestare pacificamente ogni mese nel periodo pre-elettorale. Il sindaco si è rifiutato di accettare che le recinzioni non vengano costruite per evitare ulteriori proteste.
CONTATTI: Ufficio Stampa di Liberty tel. 020 7378 3656 o 07973 831128