L'Associazione dei Macedoni oppressi in Bulgaria, Vittime del Terrorismo Comunista, e il suo presidente, Stoyan Vassilev, hanno denunciato la Bulgaria alla Corte Europea dei Diritti Umani dopo che due tribunali bulgari si sono rifiutati di registrare l'associazione poiché costituirebbe “una minaccia all'unità nazionale bulgara.” Il Bulgarian Helsinki Committee rappresenta i ricorrenti di fronte alla Corte.
Attività dell'associazione
L'associazione è stata costituita il 9 dicembre 2013. Tra i suoi obiettivi figurano la protezione e la promozione del patrimonio culturale e storico macedone, la tutela dei diritti dei rifugiati macedoni e dei loro discendenti e la promozione della pace e delle relazioni di buon vicinato nei Balcani. Le attività dell'associazione includono la sensibilizzazione, la formazione, manifestazioni culturali attraverso cui si raccolgono cimeli e materiali di archivio, oltre all'attività editoriale.
Primo rifiuto
Il presidente dell'associazione ha presentato una richiesta di registrazione come organizzazione non-profit al Tribunale Regionale di Blagoevgrad. Il 24 settembre 2014 il tribunale ha respinto, per via di uno degli obiettivi, “la protezione e la promozione del patrimonio culturale e storico macedone,” contrario alla Costituzione della Repubblica Bulgara, che vieta le organizzazioni le cui attività sono indirizzate contro l'unità della nazione bulgara o verso l'incitamento alle ostilità nazionali ed etniche.
Secondo il tribunale, queste attività includono: la conservazione e promozione della verità storica sulla questione macedone e gli interventi per risolverla; la restaurazione e costruzione di monumenti legati al passato macedone; le conferenze sui problemi passati e presenti della popolazione macedone; la celebrazione di ricorrenze storiche per promuovere e preservare le tradizioni popolari.
Rifiuto definitivo
Al rifiuto alla registrazione si è fatto ricorso di fronte alla Corte di Appello di Sofia, sulla base dell'articolo 11 della Convenzione Europea sui Diritti Umani (libertà di assemblea e associazione) e della giurisprudenza della Corte Costituzionale Bulgara, secondo la quale la consapevolezza di appartenere ad un gruppo minoritario non può essere considerato una minaccia alla società democratica e all'unità della nazione bulgara. Il 2 febbraio 2015 la Corte di Appello di Sofia ha espresso la sua decisione di rifiuto definitivo di registrare l'associazione.
Una delle principali violazioni
Il diritto dei gruppi impopolari di riunirsi viene spesso violato in Bulgaria. E' una delle principali questioni affrontate nel Rapporto Annuale sui Diritti Umani in Bulgaria nel 2014, pubblicato dal Bulgarian Helsinki Committee. Il rapporto evidenzia che la maggior parte delle violazioni del diritto alla libertà di associazione sono state commette proprio contro i Macedoni presenti in Bulgaria, la cui identità è ancora ufficialmente negata. Al momento non esiste alcuna associazione di Macedoni registrata in Bulgaria.
Il rifiuto di registrare l'associazione è particolarmente ingiusto considerato che i suoi membri hanno trascorso parte delle loro vite in prigioni comuniste o sono stati perseguitati per via dei loro valori e della loro identità etnica,” ha dichiarato Krassimir Kanev, presidente di BHC.