5 stelle vogliono rimuovere i limiti alla responsabilità penale
Il Movimento 5 Stelle ha presentato un emendamento al ddl anti-corruzione attualmente in discussione. L'emendamento introduceva il blocco della prescrizione dopo il primo grado di giudizio, anche in caso di assoluzione. Questo avrebbe significato, se l’emendamento fosse stato approvato, che dopo il primo grado di giudizio i reati per cui la legge prevede una prescrizione non avrebbero più potuto essere prescritti, indipendentemente dalla lunghezza del processo. Questo emendamento è stato ritirato, ma il Movimento 5 Stelle ha annunciato che presto lo ri-presenterà in un nuovo testo.
La prescrizione stabilisce un limite temporale per perseguire i reati dopo il quale si ritiene che perseguirli non sarebbe più un interesse della comunità o sarebbe molto difficile.
Il legame tra tempo e giustizia
Patrizio Gonnella, presidente di CILD e di Antigone, ha dichiarato che tempo e giustizia sono fortemente legati. I procedimenti penali hanno il compito ambizioso di rintracciare la verità o almeno di arrivare a una 'verità processuale' più vicina possibile alla 'verità storica'. Il sistema della giustizia deve provare a raggiungere questo obiettivo, tenendo conto, da un lato, dell'interesse generale nello stabilire le dinamiche dei fatti che possono aver costituito violazioni di legge e, dall'altro lato, rispettando il diritto della parte accusata di potersi difendere in maniera adeguata. Più tempo passa dalla commissione del fatto, più diventa difficile ricostruire esattamente quanto accaduto.
Viceversa, è compito del sistema della giustizia stabilire un tempo ragionevole entro cui porre fine ai processi.Il termine “ragionevolezza” viene usato dalla stessa Costituzione (articolo 11) per definire un processo equo. Una persona non può essere processata per un reato comune a 20 anni dal fatto, poiché questo impedisce all'accusato – innocente o colpevole che sia – di condurre una vita normale. Significa rovinare una vita e, se la persona è innocente, portare avanti un procedimento per così tanto tempo dopo il fatto può portare questa persona alla disperazione. Non è nell'interesse pubblico portare avanti i processi per anni. Una persona non può essere a processo per un tempo indefinito,
Opposizione alla riforma
Chi si oppone alla riforma della prescrizione, tra cui molti avvocati, sostiene che essa sia necessaria per proteggere gli accusati da processi e indagini eccessivamente lunghi. L'Italia è al momento uno dei paesi europei in cui i giudici ci impiegano più tempo a concludere un procedimento penale: non sono solo i processi a essere più lunghi che nel resto d'Europa, ma anche le indagini. Secondo gli oppositori, cambiare le regole potrebbe portare addirittura a un allungamento di indagini e processi.
L'obiezione più forte è che il periodo di prescrizione si interromperebbe anche per gli imputati che sono stati assolti in primo grado, mettendoli a rischio di aspettare anni prima di una sentenza definitiva.
Una possibile soluzione
In Italia la maggior parte dei procedimenti prevede limiti temporali alla fase delle indagini. Tra il 60 e il 70% del totale delle indagini non arriva mai a dibattimento perché le indagini durano anni o perché il fascicolo resta chiuso nell'ufficio del procuratore.
Una soluzione migliore sarebbe quella di depenalizzare molti reati che sono responsabili dell'enorme intasamento dei tribunali italiani.