Il CPT ha monitorato due voli di rimpatrio: uno partito da Roma e diretto a Lagos, in Nigeria, il 17 dicembre 2015, e l'altro partito da Madrid e diretto a Bogotà, in Colombia, e a Santo Domingo, Repubblica Dominicana, il 18 febbraio 2016.
Il CPT ha monitorato i voli per esaminare il modo in cui i cittadini stranieri vengono rimpatriati in aereo nei due paesi. Entrambe le operazioni sono state coordinate dall'agenzia UE Frontex e dalle autorità nazionali.
Spagna
Per quanto riguarda il volo di rimpatrio dalla Spagna, il rapporto del Comitato sottolinea che i migranti espulsi sono stati informati del volo soltanto poche ore prima della partenza per cui chiede alle autorità di avvisare i migranti per scritto e con alcuni giorni di anticipo, in modo da poter garantire accesso ad un legale e di poter telefonare prima del viaggio.
Il rapporto riporta un incidente di natura medica avvenuto duranti i voli e ricorda alle autorità l'importanza di garantire, prima del volo, una visita medico al migrante espulso in modo da poter valutare se il soggetto è in grado di volare. Raccomanda inoltre alle autorità di formare il personale delle scorte impegnato nelle operazioni, prestando particolare attenzione agli aspetti psicologici di tale ruolo.
La delegazione di monitoraggio ha anche documentato un uso sproporzionato delle misure di contenzione e il rapporto raccomanda alle autorità di rivedere le pratiche adottate tenendo a mente gli standard europei sui diritti umani.
Italia
Il rapporto del CPT sull'Italia contiene molte preoccupazioni sulla gestione del volo da parte del governo italiano. In primo luogo, in maniera analoga alla Spagna, il Comitato sottolinea che i migranti sono stati informati della loro espulsione dall'Italia lo stesso giorno del volo.
Un'altra questione sollevata dalla delegazione del CPT riguarda il fatto che i migranti rimpatriati avevano ancora appelli pendenti in tribunale. Nel rapporto, il Comitato sollecita l'Italia a mettere in atto un meccanismo di potenziamento del flusso di informazioni tra i tribunali e le forze di polizia sugli appelli pendenti.
Sulla questione, il governo italiano ha risposto di aver introdotto nuove procedure di tutela dei richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta, per garantire la protezione giurisdizionale a chi ha presentato appello contro respingimenti ingiusti. Il governo ha anche dichiarato che è al momento in esame una riforma procedurale per ridurre sia il tempo di attesa per esaminare le richieste di asilo che i casi di eccezione alla sospensione automatica di un ordine amministrativo. Occorre però sottolineare che tale proposta di riforma è stata criticata dalla società civile italiana in quanto del tutto inadeguata e potenzialmente pericolosa (come nel caso della proposta di riforma dei procedimenti civili dei richiedenti asilo che di fatto abolirebbe l'appello contro il diniego di protezione internazionale).
Il rapporto italiano sottolinea anche che ogni persona espulsa dovrebbe fare degli esami medici prima della partenza e si dovrebbe produrre un certificato di idoneità al volo. Il rapporto raccomanda poi una particolare attenzione al personale delle scorte, che è sottoposto ad un livello molto alto di stress durante l'esecuzione delle proprie mansioni. Il governo ha risposto specificando che prima di iniziare a lavorare il personale delle scorte viene sottoposto ad uno screening fisico e psico-sociale e a specifici corsi di formazione riguardanti sia gli aspetti operativi che giuridici.
Le raccomandazioni rivolte a Frontex
Entrambi i rapporti contengono raccomandazioni comuni nei confronti di Frontex, tra le quali:
- Sia Frontex che gli stati coinvolti dovrebbero mettere in atto regole più precise sull'uso dei mezzi di contenzione.
- Occorre implementare una procedura di reclamo efficace accessibile ai detenuti fino al loro arrivo nel paese di destinazione.
Clicca qui per leggere la risposta del governo spagnolo al rapporto.
Clicca qui per leggere la risposta del governo italiano al rapporto.
Questo articolo è stato preparato da Rights International Spain e dalla Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti Civili.