Il progetto di legge spagnolo sulla sicurezza pubblica creerà limiti ingiustificati ai diritti riguardanti la libertà di assemblea e di espressione, secondo la principale organizzazione per i diritti umani. Il progetto di legge, al momento in discussione presso la Commissione degli Interni del Congresso, ha sollevato preoccupazioni anche all'ONU per via delle possibili violazioni di diritti umani.
Rights International Spain ha contattato i portavoce delle più rilevanti commissioni parlamentari e ha sottoposto loro le proprie preoccupazioni sul progetto di legge, ritenuto sia ingiustificato che non necessario. Tra le altre questioni, la legge non prevede sufficienti garanzie legali per tutelare il principio di non-discriminazione durante i controlli dei documenti da parte della polizia.
Gli spazi pubblici non sono luoghi per protestare
Rispetto alla libertà di assemblea, RIS è preoccupata che “gli spazi pubblici non siano ancora per molto luoghi della partecipazione politica,” per via delle multe che sarebbero comminate ad alcune proteste pacifiche, come le manifestazioni davanti al Parlamento. E' altresì allarmante che il progetto di legge preveda un'autorizzazione formale per esercitare il diritto di riunirsi pacificamente.
Se approvato, il progetto di legge sulla sicurezza pubblica violerebbe la libertà di espressione imponendo tasse per “uso non autorizzato di immagini o dati personali o professionali delle autorità o delle forze di polizia,” per la “diffamazione o mancanza di rispetto per gli agenti di polizia,” o per “l'arrampicata sui monumenti,” anche quando le summenzionate violazioni non costituiscono un pericolo per le persone o la proprietà. RIS ha chiarito nel suo confronto con i rappresentanti del Congresso che questi comportamenti sono protetti dagli standard internazionali per i diritti umani e non dovrebbero essere criminalizzati dalla nuova legge.
“Limiti eccessivi e sproporzionati”
L'inviato speciale ONU sul diritto a riunirsi e associarsi pacificamente ha espresso simili preoccupazioni anche in merito ai “limiti eccessivi e sproporzionati al diritto di riunirsi pacificamente” che sarebbero imposti dalla legge. Queste restrizioni potrebbero indebolire “pluralismo, tolleranza e mentalità aperta necessari per una società democratica.”
Secondo Patricia Goicoechea, vice-direttore di RIS, “la nuova legge sulla sicurezza pubblica, se approvata, costituirebbe un grave passo indietro nel campo dei diritti umani; la società spagnola non sarebbe in grado di esercitare libertà fondamentali per il normale funzionamento della democrazia.” Rispetto alle multe che verrebbero imposte per “l'uso di immagini” delle forze di polizia, lei nota, “sembra che il governo stia cercando di impedire con ogni mezzo che queste immagini vengano utilizzate come prova nei procedimenti giudiziari contro gli agenti per abusi e maltrattamenti durante le manifestazioni.”
Nessuna tutela contro il profiling etnico
Rights International Spain mette in luce anche le lacune della riforma sul principio di non-discriminazione, poiché la legge non prevede garanzie contro il profiling etnico da parte della polizia. “Queste pratiche sono discriminatorie e stigmatizzano e criminalizzano un settore della società spagnola, soltanto per via delle sue caratteristiche fisiche,” ha affermato la Goicoechea.
Il documento che spiega nel dettaglio le preoccupazioni dell'organizzazione rispetto alla legge è disponibile qui (in spagnolo).