“Il ministro ha sbagliato,” è quanto si legge sul principale sito di informazioni lituano dopo la sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani sul caso Oliari et. al. v. Italia.
“Il ministro” è Juozas Bernatonis, ministro lituano della giustizia, che mesi fa aveva dichiarato la sua volontà di introdurre le unioni civili “tra un uomo e una donna,” aggiungendo che per le coppie dello stesso sesso la questione fosse irrilevante. Sono “troppo poche” e la questione è più propagandistica che reale, aveva dichiarato, generando l'indignazione della comunità LGBT lituana.Movimento internazionale
Nel frattempo, i sostenitori delle unioni omosessuali in Lituania hanno già definito “storica” la sentenza Oliari. Il 21 luglio la Corte di Strasburgo ha stabilito che il governo italiano deve prevedere per le coppie omosessuali la stessa tutela legale prevista per le coppie eterosessuali.
La corte ha anche riconosciuto l'influenza crescente del movimento internazionale pro-LGBT su questa decisione. Ventiquattro dei 47 paesi del Consiglio d'Europa, la maggior parte dei quali membri dell'Unione Europea, riconoscono giuridicamente le coppie omosessuali e la Lituania non è tra questi.
Molto lavoro da fare
“Adesso siamo la minoranza,” dichiara Natalija Bitiukova, vice direttore dell'Istituto di Monitoraggio per i Diritti Umani in Lituania. “La situazione legale qui è molto simile a quella italiana, dal momento che l'unione civile è inaccessibile ad entrambi, coppie omosessuali ed eterosessuali, e il matrimonio è consentito solo alle coppie eterosessuali. Alcuni affermano, “perché non utilizzare i contratti per regolamentare le relazioni omosessuali?” ma ora è chiaro che questa non può essere la soluzione, perché la corte ha ritenuto il diritto alla convivenza italiano come una tutela legale insufficiente.”
Un caso simile contro la Lituania potrebbe portare a una sentenza analoga della CEDU? Bitiukova sostiene che la corte ha attribuito un peso considerevole al contesto nazionale italiano. “Molti Italiani supportano le unioni omosessuali e i tribunali di più alto grado in Italia hanno più volte sollecitato il Parlamento ad approvare leggi sull'argomento. Per arrivare ad una sentenza analoga, abbiamo ancora molto lavoro da fare.”
'Restare indifferenti'
Infatti l'opinione pubblica in Lituania non è comparabile con quella italiana. L'82% dei Lituani si oppone al matrimonio omosessuale, il dato più alto nell'UE. L'omofobia resta una della forme più diffuse di intolleranza. Oltre il 50% delle persone addirittura non affitterebbe il proprio appartamento ad un omosessuale.
Quasi la metà dichiara di “restare indifferente” quando sente espressioni offensive e degradanti nei confronti degli omosessuali, mentre il 5% le “condividerebbe con entusiasmo.” Soltanto il 12% manifesterebbe apertamente la sua opposizione a tali offese.
Disegni di legge contrastanti
Tuttavia, il sostegno alla comunità LGBT sta crescendo sempre di più e non soltanto tra le giovani generazioni e le celebrità locali, ma anche in Parlamento.
A marzo, un gruppo di parlamentari ha depositato un disegno di legge che riconosce le unioni omosessuali, disegno in totale contrasto con quello del ministro, che è stato comunque approvato per la discussione parlamentare nonostante il parere di vari esperti sulla sua natura discriminatoria.
Con due disegni di legge contrastanti in agenda, sembra che le unioni omosessuali saranno uno dei temi chiave in discussione in Parlamento in autunno e la sentenza Oliari può almeno influenzare i toni del dibattito, se non il suo risultato.