Nel settimo anniversario della decisione sul caso D. H. et al. vs. Repubblica Ceca, in cui la Corte Europea dei Diritti Umani aveva stabilito che la collocazione automatica dei bambini rom nelle scuole per studenti mentalmente disabili era discriminatoria, sei ONG hanno affermato pubblicamente che la pratica esiste ancora.
Le sei organizzazioni, tra cui Amnesty International, European Roma Rights Centre, The League of Human Rights, IQ Roma Service e Life Together, segnalano che quasi un terzo degli alunni nelle “scuole tecniche” (formalmente chiamate “scuole speciali”) sono rom, una cifra esageratamente sproporzionata.
Separati nelle scuole tradizionali
Inoltre, secondo le ONG, i bambini rom vengono anche istruiti separatamente dai loro pari nelle scuole tradizionali. “In molte città ci sono scuole o classi conosciute come “rom”, a poche centinaia di metri dalle scuole più vicine, che sono frequentate per lo più da alunni appartenenti ai gruppi sociali maggioritari”, scrivono le organizzazioni.
Il Ministro dell'Istruzione Marcel Chládek, in una dichiarazione fatta a ČTK (Czech Press Agency), ha affermato che il suo ufficio sostiene sistematicamente i bambini rom. Programmi di finanziamento sono volti a sostenere gli assistenti agli insegnanti nelle classi con studenti che presentano disabilità e svantaggi sociali, l'integrazione della comunità rom e il sostegno degli studenti rom socialmente svantaggiati nelle scuole superiori e nelle università.
Il ministro ritiene importante anche che le classi preparatorie o i posti negli asili siano disponibili per tutti i bambini e intende istituire un ultimo anno obbligatorio di educazione della prima infanzia.
Un buon emendamento?
Il ministero dell'istruzione ha previsto un emendamento alla legge sull'istruzione, che stabilisce un sistema di misure di sostegno graduate secondo i bisogni individuali, per adottare un approccio più efficace con i bambini che presentano particolari bisogni educativi. Ciononostante alcuni esperti segnalano che la formulazione vaga di un paragrafo potrebbe far sì che i bambini senza disabilità intellettive vengano ancora collocati nelle scuole speciali. Il ministero, comunque, ha respinto questa interpretazione.
Anche la Commissione Europea ha affrontato la questione. A settembre ha formalmente protestato per la situazione nelle scuole della Repubblica Ceca e ha emesso una richiesta di informazioni sulla presunta discriminazione dei bambini rom. Le ONG sostengono che questo passo potrebbe costituire l'avvio di un procedimento penale, che potrebbe concludersi con sanzioni contro il paese. Per quanto riguarda il reclamo della Commissione Europea, il ministero si è giustificato affermando che la legge vigente è stata promulgata dal precedente governo.