Il Comitato Esecutivo dell'ENCJ è molto sgomento nell'apprendere che sia la camera bassa che la camera alta del Parlamento Polacco la scorsa settimana hanno approvato due riforme che sono state oggetto di grandi critiche lo scorso anno. Inoltre, la scorsa settimana è stato proposto al Parlamento un disegno di legge che modifica la composizione della Corte Suprema.
La prima legge che è stata approvata è la riforma del Consiglio della Magistratura polacco. Questa riforma è stata analizzata dal Comitato Esecutivo dell'ENCJ il 30 gennaio 2017, che ha sottolineato come non ci sia stata alcuna consultazione significativa del Consiglio della Magistratura polacco; che questa riforma implica la fine del mandato dei membri del Consiglio della Magistratura; che la nomina dei membri del Consiglio da parte del Parlamento non è in linea con gli standard dell'ENCJ e che l'istituzione di due assemblee dentro il Consiglio (la prima formata da 15 giudici nominati dal Parlamento e la seconda da 6 membri del Parlamento Polacco, dal ministro della giustizia, da un rappresentante del capo di stato e dal presidente della Corte Suprema), insieme alla disposizione per cui qualunque risoluzione da parte dei giudici del Consiglio deve essere approvata da entrambe le assemblee separatamente, attribuisce un ruolo sostanziale ai politici nella selezione e nomina dei giudici.
Erosione dell'indipendenza dei giudici
La seconda legge approvata dal Parlamento dà al ministro della giustizia il potere di rimuovere i presidenti della corte e sostituirli entro sei mesi dopo l'entrata in vigore di questa nuova legge.
Tali leggi inevitabilmente determineranno un'erosione dell'indipendenza dei giudici e un impatto analogo sullo stato di diritto. Lo stesso farà il disegno di legge presentato il 12 luglio e riguardante la dissoluzione della Corte Suprema attraverso il pensionamento obbligatorio dei suoi membri e dando al ministro della giustizia il potere discrezionale di designare i giudici che potranno restare al loro posto.
Una situazione molto grave
Il Comitato Esecutivo dell'ENCJ ritiene che questa situazione sia molto grave.
Infatti la recente Assemblea Generale dell'ENCJ che si è tenuta nel mese di giugno 2017 si è conclusa con la Dichiarazione di Parigi include la seguente dichiarazione:
“Gli sviluppi della proposta di riforma alla magistratura in Polonia continuano a sollevare grandi preoccupazioni poiché potrebbero mettere gravemente in pericolo la separazione dei poteri, che è vitale per il mantenimento dello stato di diritto. L'ENCJ ribadisce che un requisito essenziale per mantenere e potenziare la fiducia reciproca tra le autorità giudiziarie nell'UE, come base per il mutuo riconoscimento, sono l'indipendenza, la qualità e l'efficienza di tutti i sistemi giudiziari e il rispetto in tutti gli stati dello stato di diritto.”
Le preoccupazioni sugli sviluppi in Polonia sono così grandi che i consigli delle magistrature di tutta Europa hanno ribadito tali pareri negli ultimi mesi. In particolare, dichiarazioni di questo tenore sono state rilasciate da:
Conseil Superieur de la Justice, Belgio |
Supreme Judicial Council, Bulgaria |
Državno Sudbeno Vijeće, Croazia |
Tieslietu Padome, Lettonia |
Teiseju taryba, Lituania |
Raad voor de rechtspraak, Olanda |
Conselho Superior da Magistratura, Portogallo |
Consiliul Superior al Magistraturii, Romania |
Sudna Rada, Slovacchia |
Sodni Svet, Slovenia |
E' necessario che l'indipendenza dei giudici venga rispettata dai governi. Un sistema democratico che si fonda sullo stato di di diritto può funzionare adeguatamente solo se l'indipendenza dei giudici viene salvaguardata.
Inoltre, come messo in luce dalla Dichiarazione di Parigi e dalla precedente dichiarazione rilasciata dal Comitato Esecutivo dell'ENCJ il 26 aprile 2017, l'indipendenza dei giudici è molto importante nel mantenere e aumentare la fiducia reciproca tra le autorità giudiziarie all'interno dell'UE. L'indipendenza dei giudici svolge un ruolo centrale e indispensabile nel garantire il rispetto del diritto dell'UE.