Lunedì 22 settembre 977 ONG da tutta Europa hanno invitato le più alte istituzioni dell'Unione Europea ad intervenire contro i recenti sviluppi anti-democratici in Ungheria. Parallelamente al potenziamento del controllo mediatico, giudiziario ed economico, il governo di Viktor Orban sta aumentando le pressioni sulla società civile. Lo scopo evidente è di sopprimere l'azione indipendente e azzittire le voci ritenute critiche nei confronti del governo.
L'8 settembre, come parte di una crescente campagna contro le ONG ungheresi, la polizia ha fatto irruzione negli uffici delle fondazioni Ökotárs e DemNet oltre che nelle case dei loro dipendenti, confiscando computer e documenti. Giovedì 19 settembre il numero fiscale della Fondazione Carphatian è stato sospeso dall'Amministrazione Ungherese del Fisco e del Controllo Finanziario. Le tre fondazioni sono membri del consorzio responsabile della distribuzione dei fondi dell'EEA destinati alle ONG, con l'obiettivo di implementare la democrazia e lo stato di diritto, la difesa dei diritti umani e civili e di aumentare la trasparenza e responsabilità nella vita pubblica. Il fatto che la distribuzione dei fondi sia al di fuori del controllo diretto del governo ungherese e che le organizzazioni finanziate siano spesso critiche nei confronti delle azioni del governo, è al cuore della questione. Negli ultimi giorni tale situazione è diventata una dimostrazione di forza contro la società civile, senza precedenti all'interno dell'Unione Europea.
977 ONG di 32 paesi stanno rivolgendo un appello alle istituzioni dell'UE – la Commissione Europea, il Consiglio d'Europa, il Parlamento Europeo e il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa – sollecitandole a prendere in considerazione gli sviluppi in Ungheria e a resistere alle azioni volte a intimidire e mettere a tacere la società civile in un paese membro dell'Unione Europea.
I firmatari della lettera sono preoccupati delle risposte finora vaghe fornite dall'UE alle azioni che violano i principi fondamentali su cui l'Unione Europea si fonda. In maniera congiunta sollecitano le più alte istituzioni europee ad intraprendere misure diplomatiche e preventive, se necessario attuando la procedura prevista nel Nuovo quadro normativo per affrontare le minacce sistemiche allo stato di diritto negli Stati membri dell'UE (vedi http://europa.eu/rapid/press-release_IP-14-237_en.htm).
I firmatari della lettera esprimono il loro sostegno e impegno nei confronti delle organizzazioni ungheresi attaccate dal governo di Orban e affermano che non le lasceranno sole nella lotta per preservare la loro indipendenza e legittimità. Il loro caso merita solidarietà e azione comune da parte del mondo delle ONG in Europa, così come l'assistenza tempestiva da parte delle istituzioni europee. L'appello a supporto delle ONG ungheresi è stato lanciato dalle fondazioni che amministrano i fondi EEA /Norway in 16 paesi europei.
Ulteriori informazioni:
Dovilė Šakalienė, Human Rights Monitoring Institute, Vilnius, +37067104245, dovile.sakaliene@hrmi.lt, www.hrmi.lt
Ewa Kulik-Bielinska, Stefan Batory Foundation, Warsaw, +4822536 0200, ekulik@batory.org.pl, www.batory.org.pl
Peter Medved, Ekopolis Foundation, Banska Bystrica, +421484145259, medved@ekopolis.sk, www.ekopolis.sk
Ionut Sibian, Civil Society Development Foundation, Bucharest, +40213100177, ionut.sibian@fdsc.ro, www.fdcs.ro