Per la Giornata Internazionale delle Vittime di Sparizioni Forzate (30 agosto) di quest'anno, Rights International Spain ha preparato un test su come le autorità spagnole hanno affrontato finora la questione. La versione finale del test si è focalizzata solo su cinque temi, ma quando abbiamo iniziato a lavorarci, ne avevamo individuati altri. Eccone altri dieci, per valutare cos'hanno fatto le autorità del nostro paese per:
- Indagare su tutte le sparizioni forzate avvenute durante la Guerra Civile spagnola e il regime di Franco secondo quanto previsto dagli obblighi internazionali.
- Cessare l'applicazione della legge del 1977 sull'amnistia nei confronti dei responsabili di sparizioni forzate, poiché queste costituiscono una grave violazione dei diritti umani.
- Tener conto del fatto che, in base alla legge internazionale, una sparizione forzata finisce solo quando la persona viene ritrovata viva, vengono ritrovati i suoi resti o la sua identità viene recuperata.
- Inserire le sparizioni forzate nel Codice Penale come crimine internazionale: imprescrittibile e punibile in quanto un reato di estrema gravità.
- Creare una commissione di esperti indipendenti per stabilire la verità sulle avvenute violazioni di diritti umani, comprese le sparizioni forzate.
- Prevedere la riparazione nei confronti di tutte le vittime di sparizioni forzate come previsto dagli standard internazionali.
- Modificare il sistema delineato dalla Legge sulla Memoria Storica per smettere di delegare la responsabilità delle esumazioni delle vittime.
- Garantire la collaborazione del sistema di giustizia spagnolo con le procedure giudiziarie di altri paesi, come l'Argentina.
- Modificare il significato storico della Valle de los Caídos e ascoltare le persone che chiedono di recuperare i resti dei loro familiari sepolti lì senza il loro consenso.
- Implementare l'istruzione e la formazione sulla Memoria Storica e i diritti umani.
Fallimento
Io non credo di attirare molte critiche se affermo che le autorità spagnole, in riferimento a questi dieci aspetti, hanno innegabilmente fallito. Certamente, molti avranno notato che non siamo arrivati a definire questi punti da soli. Essi sono il frutto di concrete richieste fatte al governo spagnolo da vari organismi internazionali, come il Comitato per i Diritti Umani o il Comitato per le Nazioni Unite sulle Sparizioni Forzate, il Gruppo di Lavoro sulle Sparizioni Forzate o l'Inviato Speciale ONU sulla Giustizia di Transizione.
Le autorità spagnole da anni ignorano queste richieste, per cui finora non c'è stato alcun motivo per celebrare il 30 agosto. Tuttavia, il nuovo governo guidato dal Partito Socialista, di recente ha annunciato un cambiamento che potrebbe significare una svolta radicale della situazione. Con le parole dell'attuale ministro della giustizia, nel suo discorso ufficiale dell'11 luglio, si tratta del “quinto asse” delle misure che saranno promosse, il cui obiettivo ultimo è far sì che la Spagna cessi di essere “un paese identificato nei forum internazionali come uno dei principali violatori delle Risoluzioni (…) in riferimento al diritto alla verità, giustizia, riparazione e garanzia di non ripetizione.”
In questo senso, il ministro ha fatto anche un riferimento esplicito all'insostenibile situazione delle vittime di sparizioni forzate, iniziata con la Guerra Civile e continuata durante la dittatura di Franco. Una serie di misure specifiche che dovrebbero essere approvate nei prossimi mesi è già stata annunciata e, in una certa misura, è stata citata in altri discorsi, come in quello tenuto di recente dal nuovo presidente del Dipartimento Generale della Memoria Storica.
Dobbiamo restare vigili
Ciò che è stato annunciato finora fa riferimento a sei o sette dei dieci punti citati all'inizio di questo articolo. Tuttavia, gli aspetti riguardanti il diritto alla giustizia e al trattamento legale e giudiziario che un crimine come la sparizione forzata richiede, sono stati solo citati sporadicamente e in termini molto generali.
Per questo, dobbiamo restare vigili soprattutto su questo punto, tenendo conto soprattutto del fatto che il Partito Socialista non ha fatto molto in passato su questo tema. Non dobbiamo dimenticare che lo scorso marzo un suo portavoce si è fermamente opposto alla proposta di modificare la legge spagnola sull'amnistia in modo che non includesse le più gravi violazioni di diritti umani contenute nella legge internazionale, come le sparizioni forzate.
Per questo, senza abbassare la guardia, ritengo possibile che questa Giornata Internazionale delle Vittime di Sparizioni Forzate nel 2018 sia la prima da molti anni a questa parte in cui possiamo celebrare qualcosa. Tuttavia, dobbiamo continuare a lavorare duramente affinché tutti gli annunci fatti diventino realtà. Forse in questo modo diventerà la giornata in cui le migliaia di vittime di sparizioni forzate riceveranno quello cui hanno diritto, e non solo in termini giudiziari.