Un'indagine sulle finanze del partito di estrema destra Alba Dorata, realizzata da un gruppo di avvocati, ha rivelato che esso operava come le organizzazioni criminali anche prima di entrare nel Parlamento greco e che il suo comportamento era tollerato dalle autorità. Secondo gli avvocati, il partito si autofinanzia attraverso il racket, ricattando i proprietari di negozi, vendendo armi usate dalle sue "squadre" e fornendo altri servizi agli uomini d'affari.