Il
21 ottobre 2015,Civio -
un'organizzazione senza fini di lucro che esercita pressioni per
ottenere una reale ed effettiva trasparenza delle istituzioni - ha
formulato una richiesta formale di informazioni chiedendo al
Ministero della Difesa di comunicare i nomi dei passeggeri imbarcati
nei voli ufficiali di alti funzionari governativi. I parenti
viaggiavano su quei voli? Quali uomini d'affari li hanno
accompagnati? Il Ministero
della Difesa ha rifiutato,
ma, dopo che sono state presentate altre due denunce, il Consiglio
per la Trasparenza ha esortato il Ministero a rilasciare tali
informazioni. Il Ministero
ha poi portato la questione in tribunale. Inizialmente
il
giudice ha ordinato di rilasciare le informazioni,
ma in seguito il Ministero della Difesa ha
presentato appello contro
questa decisione. L'ultimo verdetto dell'Alta Corte Nazionale, due
anni dopo la richiesta, ha confermato la richiesta al Ministero della
Difesa di identificare
le persone che accompagnano le autorità in viaggi ufficiali,
anche se con restrizioni
significative.
I cittadini vengono lasciati all'oscuro
Tra queste, la più preoccupante è quella che reinterpreta la portata della Legge sulla Trasparenza. Secondo l'Alta Corte Nazionale, il rifiuto del Ministero della Difesa di fornire informazioni dal 1976 "è giuridicamente giustificato (...) dal momento che la legge che richiede la pubblicazione delle informazioni è entrata in vigore il 10 dicembre 2014." Questo, continua, "non gli impedisce di rilasciare informazioni su tutte le persone che hanno utilizzato aerei del Gruppo 45 dopo questa data."
Pertanto, la corte aggiunge un limite che non era stato incluso nella Legge della Trasparenza stessae che limita il diritto delle persone all'accesso alle informazioni. In altre parole, l'interpretazione della Corte Suprema Nazionale implica che i cittadini debbano rimanere all'oscuro di fronte a tutte le informazioni create o raccolte prima di dicembre 2014, minando seriamente il diritto delle persone all'accesso all'informazione e alla trasparenza istituzionale.
Se in passato fosse stata applicata la legge così come previsto da questa sentenza, non saremmo stati in grado di sapere, tra le molte altre cose, che il numero di richieste di graziaè aumentato significativamente in Spagna dal 2010, mentre le concessioni sono diminuite; che l'incoronazione di Felipe VI del giugno 2014 è costata oltre 170.000 euro; o che solo 7 dei 47 agenti di polizia feriti nelle manifestazioni del 22M - note come Marce per la dignità - hanno richiesto un congedo temporaneo. Allo stesso modo non saremmo stati in grado di ottenere dati che hanno messo in luce i casi di corruzione che abbiamo appreso a distanza di anni, le informazioni riguardanti il numero di sfratti durante gli anni più difficili o la documentazione sulla privatizzazione della Salute al momento del suo culmine.
Il Ministero punisce i critici
Ad oggi, il Ministero non ha ancora rispettato la decisione dell'Alta Corte Nazionale che gli ha richiesto di fornire a Civio le informazioni richieste, e ha portato il caso alla Corte Suprema. D'altra parte, il Ministero ha recentemente fornito al giornale El Pais, un elenco parziale delle persone che accompagnano i voli ufficiali. Tuttavia la lista non solo non include tutti i voli, manon fornisce nemmeno dati anteriori al dicembre 2014, quando la Legge sulla Trasparenza è entrata in vigore. Come Civio, crediamo che il Ministero stia quindi "punendo" coloro che stanno portando la sua mancanza di trasparenza in tribunale, e riteniamo che non sia prerogativa dell'Amministrazione scegliere a chi fornire informazioni, specialmente alla luce di una decisione legale favorevole.
In termini di trasparenza, e in particolare di volontà politica all'interno delle istituzioni, c'è ancora molto da fare. La società civile ha iniziato a richiedere questo tipo di informazioni ancora prima che in Spagna fosse riconosciuto il diritto di accesso alle informazioni. E fino ad ora, era stata in grado di ottenere dati senza problemi anche prima della legge. Per questo stiamo lottando per continuare a farlo.La documentazione sul caso (risoluzioni, decisioni, ricorsi ...) è interamente pubblica, e può quindi essere utilizzata da chiunque e da qualunque organizzazione. I cittadini interessati alla trasparenza istituzionale possono utilizzare l'hashtag #InformaciónEnPeligro per rendere noto questo caso. E’ a rischio un diritto molto importante e dobbiamo passare parola.
Articolo di Javier de Vega, Civio Foundation