Technologie e Diritti

Vittoria per la libertà di espressione in Irlanda

Il 26 ottobre l’Irlanda ha votato in maniera schiacciante per rimuovere il reato di blasfemia dalla Costituzione, con una maggioranza del 69%.

by Sinéad Nolan
Gli elettori hanno votato per rimuovere il reato di blasfemia dalla Costituzione.

“Perché dovrei rispettare un dio stupido, meschino e capriccioso che crea un mondo così pieno di ingiustizia e sofferenza?”

Sono le famigerate parole del comico Stephen Fry, che nel 2015 riaccesero il dibattito sul reato costituzionale di blasfemia in Irlanda. Furono pronunciate senza successive scuse sulla TV nazionale e causarono un ricorso presentato ai sensi della legge sulla diffamazione, che prevede sanzioni penali per dichiarazioni blasfeme. La polizia indagò sui commenti ma nel 2017 decise di non proseguire, non essendo stata in grado di trovare un numero congruo di vittime.

Cittadini irlandesi votano per rimuovere il reato di blasfemia

Il Consiglio Irlandese per le Libertà Civili ha accolto con favore il voto schiacciante della scorsa settimana per rimuovere la blasfemia dai reati costituzionali. Anche noi accogliamo con favore il voto come ennesimo passo verso la modernizzazione nel nostro paese, da sempre fortemente cattolico. E’ la seconda volta quest’anno che abbiamo votato liberi dall’ortodossia cattolica, dopo il voto di maggio con cui abbiamo abrogato l’ottavo emendamento che vietava l’aborto. Ed è la terza volta in tre anni che passa un voto importante; nel 2015 avevamo votato per il matrimonio egualitario.

Durante la nostra campagna per il referendum, tuttavia, siamo rimasti sorpresi di ritrovarci in una posizione in cui non ci siamo mai trovati prima: in totale accordo con tutte le principali chiese. La richiesta di votare sì si basava su una posizione di solidarietà con persone come Asia Bibi, che è stata condannata a morte per blasfemia in Pakistan. Ci siamo trovati in linea anche con associazioni come Atheist Ireland e Separate Church and State, la cui posizione si fonda su un’ideologia secolare.

L’Irlanda non ha ancora una legge contro gli hate speech

La nostra posizione deriva da una convinzione fondamentale sull’importanza della libertà di parola. E’ la nostra posizione sulla blasfemia da molti anni. Abbiamo sempre sostenuto che le idee e istituzioni dovrebbero essere aperte a domande, anzi, derisioni. Tuttavia, abbiamo anche sostenuto che le persone debbano essere protette dai discorsi di incitamento all’odio contro di loro e, durante la nostra campagna, abbiamo anche chiesto l’introduzione di una legge sui crimini di odio, che al momento costituisce una pesante lacuna della legislazione irlandese.

Il governo ora dovrebbe abrogare le sezioni 36 e 37 della legge sulla diffamazione del 2009 che definisce la blasfemia un reato. Tuttavia, continuiamo a chiedere ai nostri leader di andare avanti nella creazione di una legge sui crimini di odio, in conformità alle raccomandazioni della Convenzione Costituzionale dei cittadini del 2014.

L’Irlanda ha uno dei più alti tassi di crimini di odio nell’UE

Nel corso del 2018, abbiamo pubblicato un rapporto comparativo sui crimini di odio in cinque paesi membri UE: Repubblica Ceca, Inghilterra e Galles, Irlanda, Lettonia e Svezia. Il rapporto evidenzia che l’Irlanda ha uno dei più alti tassi di crimini di odio nell’UE, soprattutto contro le persone transessuali o di origini africane eppure non c’è una legge per contrastarli. Nella pratica questo significa che, tra il momento in cui una persona denuncia un crimine di odio e il momento della sentenza, l’elemento dell’odio alla base del reato non viene considerato nel corso del processo.

Le ripercussioni di questo sono molte e gravi. Non c’è modo di registrare i crimini di odio perché non esistono statistiche affidabili. Né esiste un modo per registrare i criminali seriali. La polizia non viene adeguatamente formata per relazionarsi con le vittime di crimini di odio. A tutto ciò si aggiunge che il messaggio insito in questo tipo di crimine ha un impatto su intere comunità.

L’Irlanda deve conformarsi alla cornice UE sui crimini di odio

Quando le persone diventato vittime di crimini di odio in Irlanda si sentono non supportate, prese di mira e odiate.

L’Irlanda è obbligata dalla normativa europea ed internazionale sui diritti umani a creare una cornice robusta per rispondere e prevenire i crimini di odio. Il Consiglio Irlandese per le Libertà Civili chiede al governo di intervenire immediatamente per coordinare le risposte degli organismi statali ai crimini di odio e predisporre una legislazione per proteggere dai crimini di odio.

Il rapporto The Life Cycle of a Hate Crime è disponibile qui: https://www.iccl.ie/hatecrime/

Puoi sostenere il Consiglio Irlandese per le libertà civili qui:: iccl.ie/donate

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