L'Italia è una delle poche democrazie occidentali a non riconoscere il diritto di sapere attraverso un'adeguata Legge sulla Libertà di Informazione (Freedomof Information Act – FOIA).
Il diritto di accedere alle informazioni è infatti regolamentato da un complesso e inadeguato insieme di regole, che non garantiscono il diritto di sapere a tutti i cittadini, ma soltanto a quelli “direttamente coinvolti” nella questione.
Una legge adeguata
Nell'estate 2014, un gruppo di oltre 30 organizzazioni della società civile – tra cui Diritto di Sapere, Transparency International Italia e la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili – ha promosso la campagna #FOIA4Italy, per chiedere di introdurre subito una nuova legge che garantisca effettivamente il diritto all'informazione a tutti i cittadini. Sono state presentate una proposta di legge e una petizione che ha raccolto oltre 42,000 firme.
Di recente, le organizzazioni della società civile sono nuovamente intervenute presentando l'Agenda Trasparenza 2016, in cui il FOIA compare tra le priorità della legislatura.
Prendere la questione seriamente
Durante il suo discorso inaugurale da primo ministro, Matteo Renzi si è impegnato ad affrontare la questione di garantire ai cittadini un accesso efficace all'informazione. Sono passati quasi due anni e, dopo molte promesse e ritardi, il governo italiano sta finalmente discutendo il Decreto Madia. Una prima versione del decreto è stata approvata molti giorni fa e alcuni giornalisti hanno chiesto di acquisire la bozza del testo.
Le organizzazioni della società civile hanno espresso preoccupazione perché la proposta di legge presenta molti punti critici. Se approvata come è ora, non sarà sufficiente a garantire il diritto dei cittadini all'accesso all'informazione.
Infatti, una comunicazione condivisa dei membri della coalizione FOIA4Italy evidenzia come l'attuale testo del Decreto Madia non sia conforme ai 10 punti fondamentali affinché un FOIA sia efficace e rappresenti piuttosto una norma confusa, che non contribuirebbe affatto a migliorare l'attuale scenario in termini di trasparenza e accesso all'informazione: il modello proposto di “accesso civico” è infatti estremamente indebolito dall'elenco infinito di eccezioni e dalla mancanza di sanzioni.
In altre parole, la legge così come è ora sarebbe inutile. Per questo motivo, le organizzazioni della società civile chiedono al governo italiano di modificare prontamente il testo e di approvare una legge migliore: l'Italia ha bisogno di una Legge sulla Libertà di Informazione!