Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) è un sistema di accoglienza creato dalla legge Bossi-Fini. Lo scopo dello SPRAR è di facilitare l'accoglienza dei richiedenti asilo e proteggere rifugiati e stranieri che hanno ottenuto altre forme di protezione in Italia. Si fonda su un modello di gestione multi-livello che coinvolge autorità e governo centrale, attraverso il Ministero dell'Interno. Coinvolge anche organizzazioni del terzo settore di lunga esperienza.
Sospensione dei finanziamenti
Gli SPRAR hanno finora raggiunto risultati eccellenti in Italia. Questi successi sono stati resi possibili dai considerevoli fondi destinati al sistema, in genere elargiti senza grossi ritardi. Tuttavia, gli SPRAR ora si trovano ad affrontare difficoltà finanziare. Da luglio 2018 i finanziamenti destinati al sistema non sono stati rinnovati, mentre non è ancora stato pubblicato l'elenco dei nuovi progetti SPRAR proposti dai comuni – che si prevedeva sarebbe uscito il 1 luglio. Comuni e organizzazioni del terzo settore di tutta Italia preoccupati hanno chiesto al governo di finanziare il rinnovo dei progetti. In risposta, il governo ha dichiarato che al momento non ci sono fondi disponibili. Questa sospensione dei finanziamenti è particolarmente preoccupante poiché probabilmente determinerà ulteriori ritardi nell'erogazione dei fondi in arretrato.
Le autorità si rifiutano di rispondere alla richiesta di spiegazioni
Matteo Biffoni, sindaco di Prato e rappresentante per l'immigrazione dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), ha dichiarato di non aver ricevuto risposta alla richiesta di ulteriori informazioni e ha proposto di discutere la questione con le autorità. Mario Morcone, attuale direttore dell'organizzazione umanitaria Consiglio Italiano per i Rifugiati (membro di CILD) ha commentato: “Non è un discorso di destra o sinistra, di un governo o l’altro, e non ne faccio nemmeno una questione di solidarietà o umanità. Parlo dal lato tecnico: non rinnovare i progetti, non pubblicare la graduatoria SPRAR e i nuovi bandi portano a un danno enorme alla collettività. Perché lasciare a se stesse le persone in accoglienza aumenta la loro marginalizzazione dalla società ed è prevedibile un aumento della conflittualità sociale”.
Sistema “attaccato dall'interno”
Morcone ha sottolineato che quando lavorava per il Ministero dell'Interno italiano, molte persone venivano in Italia da tutta l'Unione Europea per comprendere e studiare il sistema di accoglienza italiano, che era considerato un esempio di buona pratica. Ritiene un errore “attaccare dall'interno” un sistema che viene considerato un esempio in tutta Europa, mettendo a rischio il futuro del sistema di accoglienza in Italia. Ma quel che è ancor più preoccupante è che l'attuale situazione è il risultato di una potente propaganda che spesso determina confusione e non distingue tra persone appena arrivate in Italia, quelle che hanno diritto alla protezione e quelle che si trovano in Italia in seguito a vari flussi migratori. Più si sviluppa questo tipo di propaganda, più difficile diventa superarla. Per questo motivo, Morcone ha chiesto al Ministro dell'Interno di incontrare urgentemente i rappresentanti dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani per arrivare a delle soluzioni che siano funzionali al sistema SPRAR.