Lo scopo della legge
Secondo la nuova normativa, un whistleblower è colui che fornisce informazioni sulle violazioni all'interno di un’istituzione in cui opera, di cui è dipendente o con la quale ha un contratto, ed è colui che è stato riconosciuto come informatore da un'autorità competente.
La legge garantisce protezione quando vengono fornite informazioni su: violazioni che minacciano la salute e la sicurezza pubblica, la vita di una persona, la salute o l’ambiente; tentativi di ostacolare o influenzare illegalmente le indagini condotte dalle forze dell'ordine o l'attività dei tribunali che attuano la giustizia; casi di finanziamento illegale, uso illegale o non-trasparente di fondi o proprietà pubbliche, e vari altri casi.
I whistleblower non possono essere considerati responsabili per le informazioni che forniscono
L’organismo messo a conoscenza dell’esistenza dei whistleblower deve proteggere la loro identità, che tuttavia non può rimanere anonima: i whistleblower sono tenuti a fornire dettagli che confermino la loro identità e a dare i loro contatti. In ogni caso, essi non possono essere considerati legalmente responsabili per le informazioni che forniscono sulle violazioni e non possono essere citati in giudizio per diffamazione o calunnia qualora ritengono ragionevolmente che le informazioni da loro fornite siano corrette.
Ai sensi della legge, i whistleblower coinvolti in una violazione, della quale però hanno informato l’autorità competente, possono essere esonerati dalla responsabilità per il ruolo svolto in tale violazione.
Criticata la possibile retribuzione dei whistleblower
Sebbene non vi sia dubbio che la Legge sulla Protezione dei whistleblower abbia rafforzato la loro protezione all'interno dell'ordinamento lituano, essa è stata anche oggetto di alcune critiche, in particolare riguardanti la possibilità di pagare i whistleblower in cambio di informazioni preziose.