Technologie e Diritti

Segretario di stato belga inganna i richiedenti asilo e va contro alla legge

La libertà che si prendono le autorità per l'immigrazione nel determinare quali richieste di asilo prendere in considerazione e come trattare quelle presentate dagli afgani desta serie preoccupazioni.

by David Morelli
Image: Takver - Flickr/CC content
Il diritto di cercare protezione internazionale che deriva dagli impegni internazionali del Belgio si fonda sulla volontà di tutelare i diritti fondamentali.

La procedura di asilo in Belgio è strettamente regolata dalla legge. Detto questo, la Commissione Esteri della Lega Belga per i Diritti Umani (LDH) ritiene che le autorità si prendano delle libertà che vanno oltre la legge.

Le notizie non dovrebbero distrarci dal rispetto dello stato di diritto e dei nostri diritti umani.

A questo proposito, la Lega per i Diritti Umani condanna:

  • La lettera del Segretario di Stato Theo Francken, che dà informazioni sbagliate ai richiedenti asilo in Belgio. Le informazioni contenute (sulla durata del soggiorno, la durata delle procedure, ecc.) riguardano soltanto gli accordi tra governi e non sono ancora diventate legge. Francken mette il carro davanti ai buoi e nel farlo agisce con un autoritarismo incompatibile con le leggi del paese. Inoltre, in una lettera sostiene che il Belgio è attento ai soggetti vulnerabili. Gli obblighi internazionali e la legge nazionale prescrivono che i soggetti vulnerabili siano informati dettagliatamente e correttamente della procedura di asilo, ma questo non avviene. La lettera del segretario di stato non è né corretta né dettagliata e non rispetta tali obblighi.
  • La lettera distribuita agli afgani dal segretario di stato, pubblicata la sera del 25 novembre, è simile. Non è precisa nel chiarire che per gli afgani è illegittimo cercare protezione internazionale in Belgio. La situazione politica in Afganistan è complessa e la lettera non è accurata nell'informare che qualunque afgano ha poche possibilità di ottenere protezione. Come sottolineato nell'articolo del quotidiano Le Soir, gli afgani si trovano, dall'inizio del 2015, al quinto posto nella classifica delle nazionalità che hanno ottenuto rifugio in Belgio. Occorre evidenziare che questa nazionalità molto difficilmente è in grado di ottenere con facilità l'asilo. Piuttosto, spesso è a seguito di un percorso ad ostacoli e di un attento scrutinio da parte delle autorità nelle varie fasi della procedura che la protezione viene concessa. La Commissione Esteri di LDH ritiene che questa iniziativa sia discriminatoria in quanto si applica soltanto ad una nazionalità e si tratta di una discriminazione sproporzionata e immotivata.
  • Infine, ancora una volta, sottolineando che questa lettera è stata distribuita anche i minori stranieri non accompagnati (MENA), la Commissione Esteri è preoccupata della mancanza di considerazione da parte del segretario di stato nei confronti di questi soggetti vulnerabili.

“Sorpreso” l'Ufficio Stranieri

Abbiamo riscontrato che persone arrivate per compilare la loro prima domanda di asilo sono state respinte alla porta dell'Ufficio Stranieri, senza una nuova convocazione. Anche se la situazione qualche settimana fa ha creato un grande scalpore e ha provocato la reazione dei cittadini, le autorità non possono accampare la scusa che la loro incapacità di rispettare la legge e i diritti sia dovuta al fatto che sono rimaste “sorprese” dalla crisi dei rifugiati. Le temperature sono scese e dobbiamo immediatamente chiedere il ritorno dello stato di diritto all'interno dell'Ufficio Stranieri.


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