Non punire, ma offrire scelta nel trattamento
Se un paziente non è daccordo con la procedura medica proposta, il suo medico dovrebbe prima di tutto offrire un trattamento alternativo e spiegarne i vantaggi e svantaggi. Da un punto di vista legale, non è sostenibile la punizione di un paziente per il rifiuto o il ritiro del consenso informato, che è peraltro garantito dall'articolo 5 della Convenzione sulla Biomedicina.
E' già possibile interrompere la relazione con un paziente, per esempio nel caso in cui quest'ultimo sia ripetutamente scortese con il medico oppure molesti gli altri pazienti nella sala di attesa. E' anche legalmente possibile escludere dalla cura pazienti che ostinatamente e persistentemente non osservino il trattamento individuale stabilito, ma soltanto se il paziente aveva dato precedentemente il consenso a questo trattamento.
Ma non è possibile escludere le liste di pazienti che non sono daccordo con il trattamento raccomandato e i pazienti non possono neanche essere penalizzati per aver presentato delle lamentele ai medici. Il dottore non può essere sempre nel giusto e il reclamo può riportare il trattamento sulla via corretta. Ma secondo CMCH, i pazienti dovrebbero essere puniti per essersi lamentati. Il presidente di CMCH ha affermato che quando un paziente compila un reclamo contro un medico, la relazione di fiducia tra medico e paziente svanisce e i medici dovrebbero, in questi casi, avere la possibilità di dire: “Non prenderò più in carico questo paziente.” Molti pazienti si lamenterebbero meno e non considererebbero le proprie opinioni sul trattamento come risultato dei cambiamenti proposti – ma non a causa della qualità dell'assistenza sanitaria e dell'approccio umano del medico. Piuttosto, i pazienti agirebbero con la paura di essere rifiutati dal proprio medico e di perdere l'accesso all'assistenza sanitaria.
Attenzione alle possibili conseguenze delle modifiche proposte
Esiste un serio pericolo che i medici abusino del loro nuovo potere e si sbarazzino di pazienti scomodi e di casi complicati che richiedono trattamenti costosi. Per esempio, una persona con una malattia rara può costituire un peso economico per i dottori, perché i costi del trattamento spesso eccedono i limiti contrattuali delle compagnie assicurative sulla salute. In questi casi, niente è più facile per i medici che rifiutare i pazienti svantaggiosi dal punto di vista finanziario facendo riferimento alla violazione della fiducia tra loro. Sarebbe più semplice per i medici, per esempio, escludere i bambini i cui genitori preferiscono la medicina alternativa rispetto alla prescrizione automatica di antibiotici e farmaci. Rifiutando il paziente, il medico può anche influire sul suo diritto ad accedere ai servizi sanitari, perché potrebbe non esserci un altro dottore nella zona.
Soluzione: un accordo anziché l'arbitrarietà
La soluzione non dovrebbe essere l'attribuzione di più poteri ai medici, ma un nuovo accordo tra il medico e il paziente. Con queste nuove disposizioni, potrebbe realizzarsi una situazione assurda descritta dal seguente esempio: immaginate di aver presentato un reclamo contro la condotta dei pompieri nella vostra comunità. A seguito del vostro reclamo, loro potrebbero rifiutarsi di spegnere il fuoco che sta divorando la vostra casa e vi direbbero che dovreste cercare aiuto da un'altra parte, perché la relazione di mutua fiducia è stata messa in discussione.
Non c'è bisogno di dare più potere ai medici; occorre invece cercare di arrivare ad una mutua comprensione – per offrire metodi di trattamento o risolvere la situazione attraverso il dialogo.
Questo articolo è la risposta a questa notizia tratta da un canale televisivo ceco.
Kamila Holoubková, avvocato della Lega per i Diritti Umani