Joël ha 5 anni. E' arrivato in Belgio nel 2010 con un visto sanitario perché soffre di displasia ossea, una malattia che richiede numerosi interventi medici durante l'infanzia. E' già stato sottoposto a vari interventi seri e la sua cura è ancora in corso, i suoi medici hanno affermato che dovrebbe restare sotto costante controllo medico.
I medici di Joël sostengono anche che cure e controlli dovrebbero continuare in Belgio e il dottor Kigali ha confermato, in occasione del procedimento di richiesta del visto, che in Ruanda non esistono le strutture sanitarie necessarie per garantire le cure adeguate.
Nonostante questo, l'Ufficio per l'Immigrazione (AO) del Belgio ha deciso di avviare il procedimento di espulsione contro Joël e sua madre, due anni dopo il loro arrivo. Il Consiglio per le Controversie sull'Immigrazione e la Corte Suprema hanno annullato il precedente rigetto dell'espulsione e i due ora devono fare rientro.
Problemi amministrativi
L'Ufficio per l'immigrazione ha dimostrato ancora una volta la sua mancanza di volontà di intraprendere una revisione accurata della domanda di permesso di soggiorno per motivi di salute. I numerosi errori che pregiudicano i risultati di questo procedimento determinano una percentuale di approvazione ridicolmente bassa – 1.64%, secondo un rapporto del 2013 dell'Ufficio per l'Immigrazione, mentre la percentuale di accoglimento si aggirava sul 10% solo qualche anno fa.
Occorre sottolineare anche che l'Ufficio per l'Immigrazione di recente ha preso cinque decisioni consecutive di rigetto, ognuna delle quali è stata ribaltata dal Consiglio per le Controversie sull'Immigrazione, ma la posizione dell'Ufficio non cambia. La situazione è così grave che l'ufficio dell'ombudsman si è interessato alla questione e pubblicherà i risultati della sua indagine entro la fine dell'anno.
Firma la petizione
La Lega per i Diritti Umani lavora sul tema da anni e produrrà il suo rapporto in autunno. Presenterà risultati, raccomandazioni e richieste.
Ma per Joël potrebbe essere troppo tardi. Per questo invitiamo chiunque a mobilitarsi, per Joël e per molti altri, per esprimere la nostra disapprovazione verso le attuali politiche dell'immigrazione.
Chiediamo alle autorità competenti di rivedere la loro decisione. Possiamo accettare che i diritti umani fondamentali di qualunque individuo, e in particolar modo di un bambino di 5 anni, vengano violati così gravemente senza fare nulla?
Firma la petizione per la regolarizzazione di Joël e della sua mamma!