Mentre Facebook ha promesso di aumentare le misure di protezione contro la diffusione della disinformazione, la sua recente iniziativa, volta a bloccare l’accesso degli attivisti agli strumenti di trasparenza esistenti, racconta una storia diversa. Nei prossimi mesi, la Mozzilla Foundation condurrà una campagna di advocacy pubblica volta a spingere Facebook e altre piattaforme di social media a proteggere i propri utenti dalla disinformazione.
Per dare il via alla campagna 11 febbraio, Mozilla, Access Now, Reporters Without Borders, Liberties e altre 24 organizzazioni hanno inviato una lettera aperta a Facebook. Leggi qui la lettera completa.
La lettera aperta invita Facebook a mantenere la promessa di fornire maggiore trasparenza sulla pubblicità politica prima delle elezioni del 2019.
Facebook manterrà la sua promessa?
L’anno scorso Facebook ha promesso ai legislatori e agli utenti europei di aumentare la trasparenza della pubblicità politica sulla piattaforma per prevenire gli abusi durante le prossime elezioni. Tuttavia, allo stesso tempo, sono state adottate misure per bloccare l’accesso agli strumenti di trasparenza che consentono agli utenti di vedere come vengono presi di mira. Più precisamente ProPublica, Mozilla and Who Targets Me hanno notato durante il mese di gennaio 2019 che i loro strumenti hanno smesso di funzionare dopo che Facebook ha inserito il codice di blocco sul suo sito web.
La lettera afferma: “Ad oggi vi scriviamo come un gruppo di tecnologi, difensori dei diritti umani, accademici, giornalisti e utenti Facebook profondamente preoccupati per la validità delle promesse di Facebook di proteggere gli utenti europei da campagne di disinformazione mirate durante le elezioni parlamentari europee. Promesse e dichiarazioni stampa non sono abbastanza; invece, staremo a guardare per una vera azione nei prossimi mesi e faremo in modo di considerare Facebook responsabile nel caso in cui questa non fosse sufficiente.”
Le persone hanno diritto di sapere
La nostra lettera aperta sollecita Facebook a:
- Lanciare un Ad Archive API funzionale ed aperto che consenta la ricerca avanzata e lo sviluppo di strumenti che analizzano la pubblicità politica indirizzata agli utenti Facebook nell'UE
- Garantire che tutta la pubblicità politica sia chiaramente distinta da altri contenuti e sia accompagnata da criteri chiave da seguire, come l’identità dello sponsor e l’importo investito sulla piattaforma in tutti i paesi dell’UE
- Cessare tutte le molestie dei ricercatori in buona fede che stanno creando strumenti per fornire una maggiore trasparenza nella pubblicità sulla piattaforma.
Noi di Liberties condividiamo le preoccupazioni elencate nella lettera aperta. La disinformazione si diffonde a macchia d’olio sui social media. Facebook deve essere parte della soluzione. Gli utenti e gli elettori di tutta l’UE hanno il diritto di sapere chi paga per promuovere la pubblicità politica che incontrano online, se è presa di mira, e perché è presa di mira.