La campagna ufficiale è durata poco più di due settimane, ma la campagna informale è durata molto di più – tutti i partiti politici hanno promosso se stessi intensificando il confronto con i rivali politici dall'inizio di ottobre.
Nonostante in questo periodo non siano stati pubblicati editoriali sulle dichiarazioni discriminatorie fatte in diretta durante le trasmissioni televisive, è ancor più interessante osservare che le piattaforme mediatiche hanno sostenuto queste trasmissioni televisive tramite le loro politiche editoriali.
Nel contento di una campagna elettorale, i discorsi politicamente accesi e i tentativi di raccogliere consensi possono facilmente oltrepassare i limiti di quanto è accettabile e scivolare nell'area della discriminazione, incitando i discorsi.
Cosa trattano i canali informativi?
Con l'intento di acquisire una conoscenza sistematica dei discorsi della campagna elettorale, GONG e la Casa dei Diritti Umani hanno monitorato i media durante il periodo elettorale. Hanno individuato i candidati alle elezioni e altri attori e media che hanno pronunciato o pubblicato dichiarazioni false, discriminatorie e stereotipate.
La ricerca è stata fatta su sei quotidiani, sei settimanali, tre canali televisivi nazionali di informazione, tre trasmissioni televisive, un programma radio in diretta e otto siti internet di carattere informativo. Tutti i media sono stati monitorati dal 1 ottobre al 13 novembre – consentendo così di monitorare il periodo finale della campagna elettorale informale preliminare, la campagna ufficiale e anche l'immediata eco delle elezioni parlamentari.
Dose quotidiana di discriminazione
I contenuti di tutti i media oggetto di monitoraggio sono stati coinvolti nell'analisi, innanzitutto prendendo in considerazione la cosiddetta visione globale, le questioni più trattate nel dibattito pubblico croato e nello spazio mediatico.
Sono stati individuati cinque campi di ricerca:
- Crisi dei rifugiati e dei migranti in Europa
- Genere e partecipazione politica
- Persone LGBTIQ e loro diritti
- Identità e diritti delle minoranze in Croazia
- Revisionismo storico e riabilitazione del regime Ustashi (Ustaša)
Combinando i criteri di queste aree tematiche con l'esistenza di possibili stereotipi e discorsi discriminatori – nelle dichiarazioni degli attori politici o nel modo in cui i media li hanno riportati –sono stati raccolti i seguenti numeri di materiali pubblicati:
- 372 articoli di quotidiani
- 61 articoli di settimanali
- 292 articoli di pagine internet
- 1 trasmissione radiofonica
- 7 episodi di talk-show televisivi
I risultati completi dell'analisi mostrano che le dichiarazioni che riportano argomenti stereotipati e discriminatori di varia intensità compaiono almeno quotidianamente. In molti casi, i candidati o altri personaggi intervistati sono gli autori di quelle dichiarazioni pubbliche, specialmente nelle trasmissioni televisive in diretta o sui media elettronici.
Ma in altri casi i giornalisti ed editori non sono stati in grado di influenzare il contenuto o il tono e la loro reazione – o mancanza di reazione – ha approvato tacitamente quelle parole, o addirittura le ha avvalorate.
Ulteriori dettagli sono disponibili qui.