I comuni e la polizia olandesi non garantiscono sempre il diritto di protesta, è quanto emerge da un nuovo rapporto dell'ombudsman nazionale. Nel rapporto, dal titolo “Protesta, un diritto fondamentale abrasivo?” (disponibile solo in olandese), Reiner van Zutphen scrive che “il governo è incline ai comportamenti avversi al rischio”.
Il diritto di protesta va protetto
Van Zutphen chiede ai comuni e alla polizia di agevolare al massimo le proteste che avvengono nel rispetto della legge. Qualora sia necessario imporre restrizioni o regole, le autorità devono essere estremamente caute – qualunque restrizione della libertà di protestare deve essere giustificabile legalmente e ben motivata.
Il diritto di protestare è protetto dalla Costituzione Olandese e dalla Convenzione Europea sui Diritti Umani e questo diritto fondamentale dei cittadini va rispettato sempre. Il sindaco di una città deve, con l'aiuto delle forze di polizia locali, facilitare e proteggere le manifestazioni di protesta nella sua comunità, garantendo l'esercizio di questo diritto fondamentale ai manifestanti.
Nella pratica, queste autorità troppo spesso – e in maniera incoerente – guardano a questo diritto come a un problema di bilanciamento di interessi: il diritto di protestare contro l'importanza di garantire l'ordine pubblico e la sicurezza.
La possibilità di protestare va agevolata
L'essenza del diritto fondamentale di protestare deve diventare una priorità. Questo significa che il governo deve fare ogni sforzo possibile per facilitare e proteggere le manifestazioni di protesta, in modo che i cittadini possano liberamente esprimere le loro opinioni – per quanto impopolari queste possano essere.
Qualunque altra posizione da parte del governo limiterebbe il diritto di protesta. Nel suo rapporto, l'ombudsman intende orientare il dibattito pubblico su tale diritto.
La sua analisi parte dal punto di visto del cittadino e le sue raccomandazioni offrono una cornice per la condotta sia del governo che dei manifestanti.